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Caos per la proprietà dei media. Il premier polacco caccia il vice. E il governo ha i giorni contati

La Polonia sta vivendo giornate di autentico caos. Mentre da un lato offre asilo politico alla sprinter bielorussa Krystsina Tsimanouskaya, dall'altro affronta un regolamento di conti governativo senza precedenti

Caos per la proprietà dei media. Il premier polacco caccia il vice. E il governo ha i giorni contati

La Polonia sta vivendo giornate di autentico caos. Mentre da un lato offre asilo politico alla sprinter bielorussa Krystsina Tsimanouskaya, dall'altro affronta un regolamento di conti governativo senza precedenti. Il premier Mateusz Morawiecki ha espulso il suo vice, e ministro dello Sviluppo, Jaroslaw Gowin, che a sua volta ha annunciato che il suo partito Alleanza uscirà dall'esecutivo. La rottura arriva dopo che il partito di Gowin si era opposto alla riforma fiscale e alla stretta sui media privati, che prevede una presenza di minoranza per gli investitori stranieri. Una mossache colpisce anche il canale Tvn, controllato dall'americana Discovery, a difesa della quale sono in corso manifestazioni di piazza in 90 città.

Il disegno di legge impedirebbe ai proprietari non europei di avere partecipazioni di controllo nelle società di media polacche. In pratica, costringerebbe la società americana Discovery Inc. a vendere la sua quota di controllo in TVN, una rete con molti canali che gestisce la stazione di tutte le notizie TVN24 e ha un programma di notizie serali di punta, che viene visto da milioni di persone ogni giorno. Il primo ministro Mateusz Morawiecki ha spiegato che «la legge non è diretta contro nessuno, ma cerca di proteggere le attività lavorative dei media della Polonia». Ha affermato inoltre che entità straniere stanno cercando di influenzare il dibattito pubblico sulle vaccinazioni contro il Covid-19. «É attraverso i media che altri Paesi influenzano la nostra vita sociale», ha detto. Il governopotrebbe avere i giorni contati.

Le elezioni anticipate sembrano dietro l'angolo, soprattutto ora che Donald Tusk, presidente del Partito Popolare Europeo, sarà impegnato a guidare una piattaforma civica contro le destre.

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