Laura Rio
Si affilano i coltelli per le vendette. Si corre ai ripari per non farsi trascinare giù dalle torri. Si studiano strategie per riposizionarsi politicamente. Si dà di matto lanciando anatemi e insulti su Facebook, come ha fatto un caporedattore di Radio 1 contro Salvini. E, intanto, mentre nei corridoi di viale Mazzini impazza la solita redde rationem che avviene ad ogni svolta di governo (stavolta ancora più vorticosa visto il triplo salto mortale), gli ascolti della rete ammiraglia colano a picco. Bastano pochi dati per capire a che punto siamo arrivati. In questi primi giorni di settembre (dall'1 al 5), quando gli spettatori sono tornati in forze a guardare la tv, Raiuno ha segnato un clamoroso meno 4,35 punti percentuali, in prima serata, rispetto agli stessi giorni dell'anno passato. E pure il Tg1, nonostante la grande sete di informazione per la nascita del nuovo governo, ha perso 4,13 punti (alcune sere anche il 5) nell'edizione delle 20,30, corrispondente a 630.000 spettatori, lasciando crescere il competitor Tg5 di ben 3,7 punti. E pure ad agosto, mentre infuriava la crisi innescata da Salvini, è andata male per rete e Tg1. Certo, si era ancora in vacanza e la stagione vera comincia adesso (ieri sera la finale di Miss Italia e da lunedì ripartono tutti i programmi principali), però se questa è la premessa, non sembrano esserci luminose speranze per le prossime settimane. Anche perché, chi dovrebbe raddrizzare la barra è intento invece a conservare il timone: la direttrice di Raiuno Teresa De Santis, arrivata in quota leghista, ha prontamente rispolverato le sue origini di sinistra, dalla «militanza» al Manifesto in avanti. E, per mostrarsi sensibile al nuovo vento, ha smorzato alcuni eccessi del precedente palinsesto come la striscia quotidiana mattutina di economia affidata a Monica Setta che pare sia saltata. Il presidente Marcello Foa, caro amico di Salvini, su cui si è combattuta la più aspra battaglia in Rai della breve epoca giallo-verde e a cui si stanno già preparando le valigie per rimandarlo in Svizzera, cerca di tranquillizzare tutti come possibile garante. Anche perché la Lega non sparisce dal panorama politico. Al direttore del Tg1, Giuseppe Carboni, scelto dai grillini, potrebbe invece non bastare la maglia giusta se i risultati d'ascolto si facessero ancora più imbarazzanti.
In tutto questo, qualche scheggia impazzita esce dal controllo: il caporedattore di Radio 1 Fabio Sanfilippo, probabilmente in un momento di offuscamento, ha postato frasi shock contro Salvini tra cui «tempo sei mesi ti spari nemico mio»
non risparmiando neppure la figlia del leader leghista. Post poi rimosso da Facebook, ma che ovviamente ha sollevato l'indignazione dei leghisti, trattandosi di un giornalista del servizio pubblico. Quando c'è confusione- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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