Milano Manca soltanto il crisma dell'ufficialità. È però deciso: il pasticcio dei dispositivi «salva bambino» da aggiungere ai seggiolini delle automobili verrà risolto da una sorta di «moratoria». Vale a dire verrà posticipato a marzo del prossimo 2020 l'inizio del regime sanzionatorio nei confronti di chi dovesse essere trovato primo del dispositivo che va inserito nella vettura per adeguarsi alle modifiche previste dal nuovo emendamento dell'articolo 172 del Codice della strada.
Ieri infatti è arrivato l'annuncio che il gruppo del Pd presenterà un emendamento per la legge di Bilancio che parla di far posticipare al 6 marzo prossimo l'obbligo dell'installazione dei dispositivi anti-abbandono nelle macchine. Inoltre Italia Viva sta pensando di inserire un emendamento al Dl fiscale per prevedere un rimborso di 30 euro per l'acquisto di tale dispositivo, 80 euro per acquistarne due e 145 euro per comprarne tre. In Manovra dovrebbe entrare, oltre la «moratoria» già citata, anche la cancellazione delle multe finora comminate, dopo che il Codacons aveva lanciato l'allarme sulle molte anticipando che stava predisponendo un modulo per la contestazione delle stesse multe partendo dal presupposto della confusione totale tra norma e prodotti. Con l'aggiunta dell'impennarsi dei prezzi al dettaglio vista l'assoluta penuria di prodotti «a norma».
Però non tutto va ancora per il verso giusto. L'entrata in vigore delle nuove disposizioni si scontra con una nuova realtà che il legislatore evidentemente non aveva previsto. «Non esistono in commercio dispositivi che rispondono alle caratteristiche immaginate dalla norma». A lanciare l'allarme è l'associazione Altroconsumo. I dispositivi anti-abbandono già in commercio paradossalmente non sarebbero a norma, almeno secondo quanto sostiene l'associazione che difende i diritti dei consumatori e che da sempre passa in esame i nuovi prodotti lanciati sul mercato per assicurarsi la loro validità e la correttezza delle informazioni pubblicitarie che li riguardano e la corrispondenza con le norme vigenti..
E i dispositivi in commercio - secondo Altroconsumo - non sarebbero a norma per due ragioni: l'omologabilità e il dispositivo sonoro. L'associazione sostiene che sui seggiolini «omologati secondo la norma europea Ece R44 (che classifica i seggiolini in base al peso del bambino), non possono essere montati cuscinetti o altri prodotti. Quindi, fatta eccezione per i prodotti della stessa marca del seggiolino, tutti i dispositivi con sensore di peso da mettere sotto la seduta del bambino non dovrebbero essere utilizzati».
Stesso discorso per i bluetooth che dovrebbero attivare i dispositivi sonori. I responsabili di Altroconsumo si sono accorti che secondo le caratteristiche elencate dalla norma entrata in vigore lo scorso 7 novembre il dispositivo da utilizzare per non incorrere in sanzioni dovrebbe essere in grado di attivarsi automaticamente, senza alcuna azione da parte del conducente.
«Ad oggi - spiegano all'associazione che difende i diritti dei consumatori - non c'è alcun prodotto in commercio che sia a un tempo approvato dalla casa produttrice dei seggiolini e allo stesso tempo non preveda alcuna azione per essere attivato».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.