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Il "Capitano" entra in aula con il sorriso: spiace, ma è solo una perdita di tempo

Salvini torna a dirsi "sereno, tranquillo e orgoglioso": ho fatto ciò che avevo promesso agli italiani, bloccare il traffico di esseri umani

Il "Capitano" entra in aula con il sorriso: spiace, ma è solo una perdita di tempo

Matteo Salvini è tranquillo, certo di aver operato per il bene del Paese, ed è entrato all'udienza preliminare del processo per il caso Gregoretti a testa alta e con il sorriso sulle labbra, accompagnato dall'avvocato Giulia Bongiorno.

«Rivendico con orgoglio quello che ho e abbiamo fatto - ha detto ieri in conferenza stampa, subito dopo essere stato ascoltato dai giudici -: a differenza degli altri non cambio idea sulla base delle convenienze. Per me coerenza e dignità sono due parole che hanno un valore». L'ex titolare del Viminale sa di avere numerosi assi nella manica, a partire dalle tante prove presentate. Sui tanti blackout dell'ex ministro ai Trasporti Danilo Toninelli ha commentato: «Le dichiarazioni in aula di Toninelli? Su due ore per un'ora e mezza ha detto che non si ricorda e che comunque non era responsabilità sua. Io mi assumo, con i colleghi che erano con me, totalmente e con orgoglio il successo delle politiche di contrasto all'immigrazione clandestina». Il leader della Lega ha inoltre sottolineato: «Mai combatterò un avversario politico in un'aula di tribunale, gli avversari si combattono con le idee. Mi spiace per la quantità di tempo e denaro che gli italiani stanno spendendo, perché qualcuno in Parlamento ha deciso di fare un processo politico». E ancora: «La Trenta ha risposto con serenità, da Toninelli due ore di non so. E poi la Trenta non era un ministro politico, ha risposto con tranquillità e serenità in base a quello che competeva. Toninelli è stato lì due ore a ripetere non so o non c'era. Non giudico, magari ha ragione lui, ma io mi prendo la responsabilità e la rivendico ogni volta che faccio qualcosa». Salvini ha ribadito «sereno, tranquillo e orgoglioso». In mattinata aveva ricordato che l'aula bunker Bicocca è quella dove di solito si tengono i processi per mafia.

«Abbiamo salvato vite e protetto un Paese - ha detto, - quello che non è accaduto dopo: perché dopo di me ci sono stati morti annegati, diritti negati. Arrivare in Italia è un diritto che richiede il rispetto di alcune regole, come in tutti gli altri Paesi del mondo». E ha tenuto a dire: «Mi dispiace solo di dovere far perdere tempo a giudici, avvocati, forze dell'ordine. Io sono un cittadino italiano rispettoso di quello che la giustizia mi chiede per rispondere di quello che avevo promesso agli italiani di fare. Bloccare il traffico di esseri umani e il business dell'immigrazione clandestina senza fare male a nessuno».

Sulla linea difensiva scelta per il processo, l'ex ministro dell'Interno ha chiarito: «In aula mi sono solo permesso di ricordare due cose. Le dichiarazioni dello stesso presidente Conte che disse: per quanto riguarda i ricollocamenti abbiamo sempre, a livello di presidenza del Consiglio, anche con l'ausilio del ministero degli Esteri, lavorato per ricollocare e quindi consentire poi lo sbarco. Quindi con queste due paroline noi e voi per quel che mi riguarda il processo finisce. Nel senso che il presidente del Consiglio, di sua spontanea volontà, nella conferenza stampa di fine anno dell'anno scorso disse abbiamo lavorato noi, io e Moavero, Salvini neanche è citato». E ha proseguito: «Pensava di farmi un torto, invece mi ha fatto un favore. Ho ricordato che mi ha seguito dopo, ovvero il ministro Lamorgese ha fatto esattamente la stessa cosa più di una volta perché se andate sul sito del Viminale trovate il 29 ottobre 2019, relativamente alla Ocean Viking, che il ministero assegnò il porto di sbarco perché si erano ricollocati gli immigrati». Per Salvini la «cosa curiosa è che c'è un processo senza l'accusa. Nel senso che la pubblica accusa è di fatto quella che dice Salvini non ha fatto nulla».

Infine ha annunciato che il 9 gennaio sarà al tribunale di Palermo per il processo legato ai fatti di Open Arms.

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