Terrorismo

"Il capo dell'Isis ucciso in battaglia". È giallo

Il successore del califfo sarebbe Al-Hussain. Ma c'è l'ipotesi di un depistaggio

"Il capo dell'Isis ucciso in battaglia". È giallo

Il califfo, Abu al-Hassan Al-Qurashi, dopo meno di un anno alla guida dello Stato islamico, è stato ucciso in battaglia. Almeno così sostiene il portavoce dell'Isis. «Sono dispiaciuto di annunciare ai musulmani e ai soldati del Califfato islamico la morte del principe dei credenti durante una battaglia in cui stava combattendo i nemici di Allah», ha dichiarato Abu Omar al-Mohajer con un audio messaggio su Telegram. E subito è stato annunciato il nome del successore, Abu al-Hussain al-Hussaini al-Qurashi, nome di battaglia che nasconde la sua vera identità. Il titolo «Qurashi» si riferisce alla tribù di Maometto, profeta dell'Islam. È il quarto califfo dopo Abu Bakr al Baghdadi, fondatore dell'Isis, ucciso come il successore, Abu Ibrahim Hashimi al Qurashi, in blitz americani nel nord ovest della Siria.

La notizia della morte in battaglia dell'iracheno Abu al-Hassan Al-Qurashi, probabilmente fratello maggiore di al Baghdadi, sembrerebbe smentire la notizia del suo arresto a maggio in Turchia.Il Comando Centrale Americano in una nota fa sapere che al Qurashi è stato ucciso a metà ottobre «dall'esercito libero siriano nella provincia di Daraa». In pratica gli Stati Uniti chiariscono che non sono stati lor.

La nomina del quarto califfo fa pensare che Abu al-Hassan Al-Qurashi sia morto veramente, ma i suoi giustizieri potrebbero essere una sorpresa. La Casa Bianca «accoglie con favore» la notizia senza confermarla e tantomeno attribuendosi la paternità. «È un bene che un altro leader dell'Isis non sia più sulla faccia della Terra» ha commentato il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby.

Lo scorso mese, lo Stato islamico aveva rivendicato l'attacco a un santuario a Shiraz, in Iran, 15 vittime. I sunniti estremisti del Califfato considerano gli sciiti nemici giurati e traditori dell'Islam. Il gruppo aveva già colpito obiettivi di alto valore in Iran come il parlamento e la tomba dell'ayatollah Khomeini. Dopo la strage di Shiraz il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, ha promesso vendetta.

Anche se i califfi muoiono velocemente e l'Isis non controlla più vasti territori fra Siria e Irak è sempre una minaccia anche in altri paesi come l'Afghanistan. Ieri almeno 15 bambini sono saltati in aria in una scuola coranica nel nord del paese.

La bomba potrebbe essere stata piazzata dall'Isis.

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