Liberato De Grazia, leader anti-Maduro

Caracas, scarcerato l'italo-venezuelano

Liberato De Grazia, leader anti-Maduro
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Una buona notizia arriva finalmente da Caracas: l'ex deputato d'opposizione Américo De Grazia, figura simbolo della resistenza democratica venezuelana, è stato liberato insieme all'italo-venezuelana Margarita Assenza, arrestata insieme all'ex sindaco di Maracaibo, Rafael Ramirez, al quale è succeduto l'ex console venezuelano a Milano, Gian Carlo Di Martino. De Grazia era rinchiuso da oltre un anno ed Assenza da oltre 10 mesi nel famigerato Helicoide, la prigione politica del regime di Nicolás Maduro, nota per le torture. De Grazia era stato arrestato il 7 agosto 2024 e detenuto in isolamento nonostante gravi problemi di salute.

Il suo rilascio è frutto di una trattativa diplomatica lunga e complessa, condotta dalla Farnesina su impulso del ministro Antonio Tajani e grazie al lavoro incessante dell'ambasciata italiana a Caracas e dell'inviato speciale Luigi Vignali. "Per noi i cittadini italiani sono tutti uguali ha dichiarato Tajani dal Meeting di Rimini . Siamo soddisfatti, ma continueremo a lavorare senza sosta anche per la liberazione di Alberto Trentini e degli altri connazionali ancora detenuti in Venezuela". Da anni l'ex deputato denuncia con coraggio i traffici illeciti che arricchiscono il regime, dal coltan all'oro estratto illegalmente nell'Arco Minero dell'Orinoco. Un impegno che gli è costato persecuzioni e minacce. "Indagare su questi affari è estremamente pericoloso. Il regime nasconde dietro società di comodo l'esportazione dei minerali, con l'appoggio di uomini chiave come Alex Saab", aveva denunciato a chi scrive prima del suo arresto.

Non a caso la sua detenzione era stata letta da molti come un chiaro messaggio politico di Maduro contro chi osa scoperchiare il sistema di corruzione e contrabbando che regge la sua dittatura coinvolgendo anche suo figlio "Nicolacito".

Ieri, però, De Grazia è tornato libero e con lui rinasce la speranza di vedere presto fuori dal carcere anche gli altri 7 italiani (oltre a Trentini 6 con doppia nazionalità) ostaggi del regime.

Deborah Bergamini di Forza Italia ha parlato di "successo diplomatico di cui va reso merito a Tajani e alla Farnesina", mentre Carlo Fidanza di Fratelli d'Italia ha ricordato che "uno Stato serio non abbandona i suoi cittadini".

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