Un carico via treno in Lituania. Mosca ruba il grano dalle navi. Idea inglese: flotta da guerra

Il primo treno con un carico di grano dall'Ucraina è arrivato ieri in Lituania attraverso la Polonia, sfuggendo al ricatto messo in campo nei giorni scorsi dalla Bielorussia

Un carico via treno in Lituania. Mosca ruba il grano dalle navi. Idea inglese: flotta da guerra

Il primo treno con un carico di grano dall'Ucraina è arrivato ieri in Lituania attraverso la Polonia, sfuggendo al ricatto messo in campo nei giorni scorsi dalla Bielorussia, il fedele alleato di Mosca che punta a concedere il transito soltanto in cambio di un alleggerimento delle sanzioni sui fertilizzanti imposte dall'Occidente. La nuova rotta per aggirare il blocco dei porti sul Mar Nero, ostaggio dell'armata rossa, passa da rotaie Ue. Per ora. Un flusso lento. Non più di un treno al giorno: 1.500 tonnellate di grano e prodotti agricoli ogni 24 ore, perché i binari ucraini non sono compatibili al 100%.

Trovare nuove rotte per eludere l'embargo navale russo sembra un miraggio. E con i silos del granaio d'Europa pieni, o depredati dagli occupanti, la crisi alimentare inizia a mordere tanto l'Europa, quanto Maghreb e Medio Oriente. I rischi di rivolte allertano le cancellerie: in Libano secondo Ursula Von der Leyen il pane è già schizzato del 70% e le spedizioni di cibo da Odessa non sono giunte in Somalia.

La Russia «usa la fame per il potere», tuona la presidente della Commissione Ue, «accumula derrate come ricatto per aumentare i prezzi globali o scambiando grano con sostegno politico». «Invito a dire no», dice il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, «non comprate, non diventate complici dei crimini russi». L'Egitto ha rifiutato il grano e Al Sisi lavora con l'Ue a un evento sulla sicurezza alimentare. Ma che fare con gli altri?

Il piano Ue con aerei cargo da export è saltato. E Mosca starebbe bombardando anche i depositi ucraini, stando a Bruxelles. C'è l'ipotesi britannica, rispondere con i muscoli al Cremlino: mezzi da guerra nelle acque occupate per scongiurare un'emergenza globale forzando il blocco. L'idea della ministra degli Esteri Liz Truss è svuotare i silos controllati a vista dalle navi di Mosca inviando la Royal Navy a Odessa. La Cina propone un «canale verde», col Dragone disposto a mediare. La Croazia vuole facilitare il transito offrendo porti sull'Adriatico per il trasporto verso l'Africa.

Per Mykola Horbachov, capo dell'associazione ucraina del grano, «25 milioni di tonnellate del precedente raccolto sono ferme e se ne aggiungeranno 30-35 milioni». Suggerisce «lo sblocco del Golfo di Aden», quantificando in 40 milioni le persone che rischiano di restare senza cibo. Si va verso una crisi che fa rischiare al Sud Europa un'invasione di migranti, sostiene il presidente polacco Duda. Mentre fiorisce la rivendita del grano sottratto da Mosca: «400mila tonnellate in rivendita come grano russo» secondo Kiev, facendosi giurare fedeltà dai Paesi sull'orlo di esaurire le scorte.

Foto satellitari del porto di Sebastopoli, in Crimea, trasmesse dalla Cnn, mostrano navi di Mosca caricare ciò che si ritiene grano rubato. Immagini datate 19 e 21 maggio inquadrano il Matros Pozynich e il Matros Koshka attraccati accanto ai silos, con il grano che si riversa da un nastro in una stiva. Proteggere i mercantili con una scorta armata sarebbe un segnale forte. Ma la flotta di Sua Maestà per i corridoi da Odessa chiesti da Zelensky non trova conferme. Sul lungo, si ragiona su un'organizzazione internazionale modello Opec (quella del petrolio). Kiev ha proposto al G7 un cartello dei principali Paesi esportatori di cereali, Usa, Canada, Brasile, Argentina, Ucraina e Ue.

E la commissaria Ue ai Trasporti Adina Valean lancia un monito: «Dobbiamo liberare i silos per lo stoccaggio, 3 milioni di tonnellate al mese di export è l'obiettivo minimo per garantire spazio al prossimo raccolto». Altrimenti si rischia di gettare tutto alle ortiche. Con un treno giorno, come quello di ieri in Lituania, si arriverebbe appena a 45mila tonnellate al mese.

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