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Carla Raineri rivela: "Io fatta fuori dal Raggio Magico, lei sempre con Romeo e Marra"

La Raineri conferma che al Campidoglio comanda il "Raggio Magico" composto da Raffaele Marra, Salvatore Romeo e Daniele Frongia

Carla Raineri rivela: "Io fatta fuori dal Raggio Magico, lei sempre con Romeo e Marra"

"Avrò visto Raggi complessivamente un paio d’ore in un mese e solo in occasione delle riunioni di Giunta. Per contro lei era sempre chiusa nella sua stanza con Romeo e Marra, sempre informati in tempo reale". Lo si legge in un memoriale, depositato alla Procura di Roma, in cui Carla Raineri, ex capo di gabinetto di Virginia Raggi, racconta i suoi mesi in Campidoglio.

La Raineri, in quei 45 giorni, è stata oggetti di minacce e sotterfugi compiuti dal cosiddetto "Raggio Magico", composto dal vicesindaco Daniele Frongia, da Raffaele Marra e dal vicecapo segreteria Salvatore Romeo. "Appena insediata in Campidoglio, il 29 luglio 2016, ho subito avvertito intorno a me una crescente ostilità. Ostilità sia perché occupavo una casella cui palesemente ambivano altri soggetti molto cari alla Raggi (Frongia, Romeo, Marra) sia perché, da subito, mi sono scontrata con la sindaco sulla procedura di nomina di Romeo, da me ritenuta assolutamente illegittima, e sulla indisponibilità di trattenere Marra nel Gabinetto. Mi sono quindi progressivamente trovata collocata (direi letteralmente schiacciata) tra Romeo e Marra. La sindaco, per limitare le mie prerogative, ha immediatamente concepito una Segreteria particolare, che era in realtà il “vero Gabinetto”, a capo del quale ha posto Romeo".

Romeo viene descritto come "onnipresente, terribilmente invasivo e prevaricante" ma anche "villano e offensivo con la mia segreteria. Sempre protetto dalla sindaca che rimarcava, di fronte a tutti, la centralità del suo ruolo". Con Marra, invece, la Raineri non ha "mai avuto il piacere di condividere alcuna decisione" perché "riferiva direttamente alla sindaco". "Il paradosso era che io non venivo convocata alla riunioni (per esempio sul terremoto) e nessuno mi avvertiva neppure delle urgenze. In compenso, il giorno del terremoto,- spiega la Raineri - mentre la protezione civile conferiva con Romeo (non con me) e con Frongia, io venivo richiesta ripetutamente e insistentemente di attivarmi per autorizzare l’assessore Bergamo a recarsi a spese del Campidoglio al Festival del cinema di Venezia". Per quanto riguarda i suoi dubbi sulla nomina di Salvatore Romeo, la Raineri spiega:"La delibera è approdata direttamente in giunta il 9 agosto, senza passare al vaglio del Gabinetto, dove di norma vengono trasmesse alcuni giorni prima per un esame di legittimità". Ma non solo. "L'emolumento non era esplicitato nel quantum, ma determinato con un rinvio a categorie contrattuali di non immediata percezione". Quando Raineri se ne accorge, avverte Raggi che poteva configurarsi l’abuso d’ufficio ma trova "la sindaca totalmente impermeabile".

Su Raffaele Marra rivela che ufficiali della Gdf le segnalarono l’inopportunità di trattenerlo nel Gabinetto. "Minenna - aggiunge- mi riferì di aver appreso dai vertici Gdf che fra le situazioni sospette che avevano determinato il suo demansionamento fino alla fuoriscita dal Corpo vi era un corso privato di pilota civile per il quale aveva sostenuto un costo di 90 milioni di cui non aveva documentato la provenienza". Marra "quando apprese che non intendevo confermargli il ruolo di vice: si adirò alzando la voce e minacciando ritorsioni". Raineri pose, quindi, alla Raggi tre condizioni per restare come capo di Gabinetto: allontanare Marra e nominare al suo posto un colonnello dei Carabinieri; rivedere la nomina di Romeo e restituire dignità all’ufficio di Gabinetto, limitando le interferenze. "Chiesi un appuntamento a Raggi al ritorno dalle sue vacanze. Il 25 agosto, in occasione di un duro confronto, le riferii che me ne sarei andata se le cose non fossero cambiate. Raggi rimase più che contrariata. Ricordo ancora il suo sguardo pieno d’odio". Poi il 31 agosto, a seguito del parere dell'Anac, la Raggi la costrinse alle dimissioni.

"Un’iniziativa ritorsiva — scrive Raineri — concepita subito dopo il colloquio del 25 agosto, allorché la sindaco apprese la mia indisponibilità ad avallare la delibera di Romeo e trattenere Marra nel Gabinetto, e consumata in riunioni segrete con Marra e Romeo". Il Messaggero scrive oggi che dentro i Cinquestelle è in atto uno scontro riguardo alle nomine della sindaca. Una vicenda che potrebbe finire sul tavolo dei probiviri che ora devono risolvere le grane legate all'inchiesta sulle firme false a Palermo e Bologna. Raggi ieri ha incontrato in Campidoglio Luigi Di Maio come segno di distensione.

Il Foglio, invece, Beppe Grillo vuole addirittura porre termine all'esperienza della sindaca: "Il destino di Virginia Raggi si consuma in una clessidra che sarà girata da Beppe Grillo un minuto dopo il referendum del 4 dicembre, specialmente se dovesse vincere il No, e se insomma la legislatura dovesse avvitarsi precipitando verso le elezioni anticipate"

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