Elezioni politiche 2022

"Il caro-bollette si risolve col nucleare. L'ambientalismo ci ha reso dipendenti"

La sottosegretaria leghista al ministero della Transizione ecologica: "Basta con gli ideologismi ecologici, chiudere le centrali fu un errore"

"Il caro-bollette si risolve col nucleare. L'ambientalismo ci ha reso dipendenti"

Tetto al prezzo del gas, caro bollette, dipendenza energetica dalla Russia, ma non solo. La campagna elettorale si sta scaldando anche sui temi dell'energia. E se da un lato c'è chi, come Verdi e Sinistra Italiana, denuncia presunti piani per riempire l'Italia di centrali nucleari, dall'altro c'è la Lega che, insieme al centrodestra, vuole ripartire proprio dall'atomo per risolvere il problema dell'autonomia energetica. «L'Ue ha indicato il nucleare come energia necessaria per la transizione ecologica, l'ha giudicata sicura e pulita, non consentiremo che gli ambientalisti ideologici spargano il terrore con teorie antiscientifiche», dice al Giornale la leghista Vannia Gava, sottosegretaria al Ministero della Transizione Ecologica.

Qual è la posizione della Lega sul tetto al prezzo del gas e quali altri interventi si potrebbero fare per sostenere famiglie e imprese alle prese con il caro bollette?

«La Lega è stato il primo partito a sollevare il problema dei rincari eccezionali del prezzo dell'energia, ha sollecitato un intervento a Draghi già lo scorso settembre. Abbiamo chiesto a livello europeo un tetto massimo al prezzo del gas, ma la miopia di alcuni Paesi ha fatto sì che si perdesse tempo prezioso. Ora bisogna reperire risorse, almeno 20 miliardi, per difendere le famiglie e per evitare che le aziende paghino prezzi troppo alti».

In Francia le bollette dell'elettricità sono meno care rispetto all'Italia. Tutto merito del nucleare?

«Sì, le bollette francesi sono un terzo delle nostre. La Francia, avendo una grande capacità di elettricità prodotta da nucleare può praticare, per alcune categorie con contratti a lungo termine, un prezzo amministrato. L'altra misura strategica è sganciare dal prezzo del gas quello dell'elettricità prodotta da rinnovabili e nucleare».

Sarebbe possibile mettere a fattore comune tutta l'elettricità prodotta in Europa grazie al nucleare, in modo da alleggerire anche la pressione sull'Italia?

«È possibile e dovremmo farlo. L'Europa è dotata di 125 centrali che producono circa il 25% dell'elettricità europea: l'elettricità prodotta dal nucleare deve essere messa a fattor comune: ciò creerebbe un volume di energia prodotta a prezzi stabili e concordati che liberano famiglie e imprese dalla volatilità del prezzo del gas. La stessa cosa potrebbe valere per l'energia prodotta da rinnovabili».

In futuro anche il nostro Paese dovrà produrre energia attraverso il nucleare?

«Credo che oggi tutti i cittadini italiani abbiano compreso che errore sia stato sospendere le costruzioni di centrali nucleari. È evidente quanto l'ambientalismo ideologico della sinistra abbia condannato l'Italia alla dipendenza dall'estero».

Come risponde a chi continua a opporsi alle centrali nucleari sul nostro territorio?

«Risponderemo con i fatti e con la scienza: l'Unione europea stessa ha indicato il nucleare come energia necessaria per la transizione ecologica, l'ha giudicata sicura e pulita. Parleremo con tutti e troveremo le ubicazioni migliori.

Non possiamo per consentire e non consentiremo mai che un manipolo di ambientalisti ideologici spargano il terrore con teorie antiscientifiche e costringano l'Italia ad arrancare o a rimanere al freddo».

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