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Il mobile made in Italy continua a incantare il mondo, ma ha bisogno di nuove vetrine.

«Servono spazi espositivi accattivanti - afferma Mauro Marelli, direttore marketing di Lema, l'azienda celebre per gli armadi al centimetro e soprattutto non basta più il classico rivenditore che fa il progetto: specialmente all'estero - Stati Uniti e non solo - il cliente vuole un rapporto costante con l'architetto d'interni. Nel nostro negozio di Londra, vera antenna per captare l'evoluzione del mercato, la rete di professionisti esterni porta al 70% delle vendite».

I numeri gli danno ragione: nel 2016 il fatturato del gruppo ha toccato quota 62 milioni, con una crescita all'estero del 17 per cento. Fondamentale l'apporto dei grandi progetti, come i multiappartamenti venduti al cliente finale chiavi in mano,armadi compresi: «Siamo tra le poche aziende che hanno i muscoli e la logistica per sostenere questo tipo di progetti, come nel Milano Contract District, alleanza di imprese al servizio dell'immobiliare ad alto livello».

L'unione fa la forza. «Siamo un'azienda familiare - racconta Franco Di Fonzo, presidente di Frag - ma puntiamo molto sul lavoro in rete: sono orgoglioso di essere presidente del Cluster arredo del Friuli Venezia Giulia, che sta lavorando bene e ha creato diverse reti d'impresa». Ultima nata Tailor made contract: sette aziende del distretto di Pordenone, tutte specializzate in produzioni diverse, unite al servizio di imprese legate al mondo dei grandi progetti. Senza perdere personalità: «Frag è il numero uno della pelle - spiega Di Fonzo -, dettaglio qualificante dei nostri mobili.

Amati all'estero e non solo: quest'anno abbiamo aperto al mercato italiano e già vediamo buoni risultati».

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