Politica

Casaleggio dà lezioni all'Onu (per vendere il suo Rousseau)

Il guru dei 5 Stelle invitato a parlare alle Nazioni unite in un convegno - organizzato e promosso dal governo italiano - sulla democrazia digitale

Casaleggio dà lezioni all'Onu (per vendere il suo Rousseau)

Dopo aver in qualche modo deciso le sorti dell'Italia con un voto su Rousseau a cui partecipa una piccolissima fetta di cittadini, Davide Casaleggio viene mandato dal governo italiano pure a dare lezioni di democrazia digitale all'Onu.

Lo ha rivelato lui stesso in un'intervista al Corriere in cui spiega che interverrà al Palazzo di vetro a un covegno intitolato Digital Citizenship: Crucial Steps Towards a Universal and Sustainable Society. Un evento che sembra cucito su misura del guru pentastellato e dell'Associazione Rousseau che rappresenta. E che infatti - svela - è stato organizzato proprio dal governo italiano e che si tratta di un'iniziativa "propedeutica alla presentazione di una risoluzione a difesa dei diritti di cittadinanza digitale".

Non si sa da quale ufficio sia partita la richiesta alla Rappresentanza permanente italiana alle Nazioni Uniti per l'organizzazione del convegno, ma è chiaro che Casaleggio, attraverso uno dei ministeri grillini (con tutta probabilità quello di Luigi Di Maio), cerca di portare il modello messo in piedi dalla sua azienda (software compreso) per il voto online. Dietro la volontà di esportare "strumenti nuovi, più efficienti e più democratici" e di "di individuare nuovi diritti caratteristici della nuova dimensione di vita dell' uomo", c'è anche una piattaforma già pronta e testata che può essere venduta ad altre realtà. E infatti l'imprenditore si vanta del fatto che "all'estero il progetto Rousseau è diventato un case study in diversi Paesi e ci guardano con grande interesse, dovremmo esserne orgogliosi".

Casaleggio jr assicura che viaggerà a spese proprie e non con la delegazione di governo. E soprattutto risponde con una "supercazzola" a chi gli chiede se possano nascere perplessità su possibili "interferenze di governo". "A questo evento si parla dei diritti di tutti", dice, "In particolare della difesa dei più deboli che ancora non possono accedere a diritti fondamentali. Credo che ogni tanto dovremmo uscire dalla dialettica politica locale e aprire i nostri orizzonti. Questa è un' occasione per farlo.

Nel corso dell'evento, oltre a me, interverranno molti altri esponenti della società civile, esperti della tematica, che porteranno il proprio contributo alla discussione".

Commenti