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Case chiuse, arriva la proposta di legge della Lega

Una proposta di legge per la regolarizzazione della prostituzione: la Lega ci crede e tenta il blitz per la riapertura delle case chiuse. Il fine è anche quello di ottenere introiti con le tasse

Case chiuse, arriva la proposta di legge della Lega

La Lega tenta l'ennesimo blitz per il ripristino delle "case chiuse".

Il Carroccio è su queste posizioni da tempi non sospetti: qualcuno si ricorderà delle firme raccolte qualche anno fa per poter presentare un referendum popolare e utile al superamento della legge Merlin. Per la causa si era speso lo stesso Matteo Salvini. Tra i contrari, invece, si era schierato il Partito Democratico. Ma oggi, con le responsabilità di governo e con la maggioranza parlamentare, seppur "viziata" dall'alleanza con i grillini, potrebbe essere arrivata la volta buona.

A spiegare l'entità della proposta è stato il quotidiano Il Tempo. Il fine, come sempre accade mediante questa ipotesi di liberalizzazione, è almeno duplice: combattere l'esercizio della professione secondo le modalità vigenti, cioè vietare per legge la pratica all'interno dei "luoghi pubblici", e normativizzare un fenomeno che, nel caso venisse regolarizzato, potrebbe portare in dote nuove e cospicue entrate statatli. Il senatore Gianfranco Rufa, eletto nel Lazio e originario di Veroli, in provincia di Frosinone, ne ha parlato con l'Adnkronos: "E un gesto di civiltà nei confronti delle prostitute che si trovano per strada - ha dichiarato - , per il decoro e l' immagine delle stesse strade". E ancora: "E l' ennesima volta che presentiamo questa legge: questo significa che ci crediamo". Sempre Rufa, si legge sul quotidiano romano, ha avuto modo di affrontare il tema degli "introiti". Tassare i redditi derivanti da questa attività, insomma, è uno dei passaggi previsti. Il secondo dopo la messa al bando della prostituzione per strada.

Viene prevista, poi, l'istituzione di un vero e proprio registro, che nella ratio della legge serve a garantire tanto i clienti quanto coloro che, a questo punto, si troverebbero a svolgere un lavoro perfettamente a norma. Serve a "riaprire le case chiuse", in sintesi. "Chiunque esercita la prostituzione - si apprende - è tenuto a sottoporsi ad accertamenti sanitari ogni sei mesi e a esibire, a richiesta dell' autorità sanitaria o di polizia, l' ultima certificazione sanitaria ottenuta": il testo non lascia nulla al caso e dispone, come era ovvio che fosse, anche le norme inerenti alle tasse e alle questioni sanitarie.

La Lega ci riprova, ma non è detto che il MoVimento 5 stelle decida di sostenere questa causa.

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