Se i sindaci (ribelli, nda) si mettessero a non rispettare le leggi, passerebbe "un messaggio devastante per le istituzioni e i cittadini. Sarebbe l'anarchia". A dirlo, in un'intervista al Corriere della Sera, la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Quando "si contesta una norma ci sono forme e sedi appropriate", ha aggiunto Casellati facendo riferimento alla Corte costituzionale, che, "nella sua assoluta e insindacabile autonomia", a giorni sarà chiamata anche a valutare l'ammissibilità del conflitto tra poteri sollevato dal Partito democratico per il caos e le forzature cui è stata sottoposta la legge di bilancio in Aula. Tra i temi affrontati dalla presidente del Senato nell'intervista di oggi al Corriere della Sera, il più importante è quello relativo alla decisione - annunciata da alcuni sindaci - di boicottare il decreto Salvini. Dopo l'annuncio del primo cittadino di Palermo, Leoluca Orlando, diversi amministratori locali hanno espresso la loro contrarietà all'applicazione della norma del decreto sicurezza che impedisce il rilascio del permesso di soggiorno ai richiedenti asilo. Con il passare delle ore, il fronte antigovernativo è diventato sempre più ampio. L'ultimo in ordine di tempo a iscriversi al gruppo dei sindaci ribelli è stato il sindaco M5s di Carrara, Francesco De Pasquale. Nonostante il parere negativo di eminenti costituzionalisti ("Rispettate il decreto"), non sembrano voler mollare.
Ma ora, al coro delle voci contrarie rispetto alla disobbedienza civile annunciata da Orlando, De Magistris, Nardella e tutti gli altri, si è aggiunta una figura autorevole come Maria Elisabetta Alberti Casellati. Che, in linea con la presa di posizione di Forza Italia ("I sindaci rispettino le leggi"), afferma che i sindaci "devono rispettare le leggi", altrimenti "sarebbe l'anarchia". Ci sono "sedi e forme appropriate" per "contestare una norma", ha puntualizzato la presidente di Palazzo Madama che, nell'intervista al Corriere della Sera, ha affrontato anche altri temi. Su tutti l'iter della legge di bilancio a cui il presidente Mattarella ha dedicato una parte del suo discorso di fine anno: "Il percorso della manovra è stato travagliato e io stessa mi sono trovata a invitare governo e maggioranza a un più rigoroso rispetto del processo legislativo". Ma "l'esercizio provvisorio" avrebbe scatenato la "reazione dei mercati" e "l'aumento dello spread". Tuttavia - ha precisato la presidente del Senato - non si può "ragionare" esclusivamente sulla "prospettiva del rigore": il 2019 sarà "l'anno della ripresa". Un richiamo anche alla questione dei vitalizi e delle cosiddette pensioni d'oro.
"Tutti siamo chiamati a dare segnali di razionalizzazione e ottimizzazione delle risorse pubbliche. Le differenze possono essere sul come ottenere i risparmi, tenendo ben presente sia le ragioni dell'equità sia quelle della legittimità dei provvedimenti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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