Coronavirus

Casi attuali giù sotto i 400mila. Ma 4 Regioni da arancione

I numeri. Sono i maledetti numeri a governare la nostra vita, a decidere se domani saremo poco o pochissimo liberi

Casi attuali giù sotto i 400mila. Ma 4 Regioni da arancione

I numeri. Sono i maledetti numeri a governare la nostra vita, a decidere se domani saremo poco o pochissimo liberi. Il bollettino di ieri segnala il dato di nuovi contagi più basso del nuovo anno (7.351, per trovare il dato inferiore bisogna risalire ai 7.332 del 14 ottobre) ma è «merito» dei pochi tamponi del fine settimana (179.278) che portano l'indice di positività a 4,10 test positivi ogni 100 (9,50 se si considerano solo quelli molecolari). Ma i morti calano lentamente (ieri 258) e la situazione ospedaliera ristagna, con i ricoveri che scendono troppo lentamente e le terapie intensive che non vanno sotto quota 2mila dal 1° novembre (ieri erano 2.089).

Il quadro non è positivo, l'indice Rt è in lieve crescita e ieri alcune regioni hanno cambiato colore: Toscana, Abruzzo, Liguria e la provincia di Trento sono diventate arancioni aggiungendosi a Umbria mentre la Sicilia è scalata in zona gialla. Diverso il caso dell'Alto Adige, formalmente arancione anche se il presidente della provincia ha disposto da una settimana una sorta di lockdown che però non sembra dare i risultati sperati: nell'ultima settimana a Bolzano e dintorni ci sono stati 4.048 nuovi casi, più che nella Sicilia che ha una popolazione circa 9 volte superiore, pari a 759,98 nuovi contagi ogni 100mila abitanti, un dato oltre tre volte superiore a quel tetto di 250 che viene considerato allarmante. E che in questo momento è superato anche da Umbria (275,12) e provincia di Trento (253,56) e avvicinato da Abruzzo (209,82) e da quell'Emilia-Romagna (20143) che si candida a essere la prossima regione arancionizzata. Sotto osservazione secondo i nostri calcoli dovrebbero esserci anche Campania, Marche e Molise.

A preoccupare in realtà è soprattutto il diffondersi della variante inglese che, avverte l'Iss, «considerata la maggior trasmissibilità e considerato l'andamento in altri Paesi è prevedibile che diventi dominante nello scenario italiano ed europeo».

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