È scontro aperto tra Ilaria Cucchi e i sindacalisti Gianni Tonelli (Sap), Donato Capece (Sappe) e Franco Maccari (Coisp), per i quali il gip della Capitale ha previsto l'imputazione coatta per alcuni pareri espressi che avevano fatto a margine della sentenza d'appello che assolveva gli imputati del processo.
«Questi signori - ha scritto la Cucchi su Facebook - hanno offeso me e la mia famiglia più volte. Non sono signori normali: sono Maccari, Tonelli, Capece. Mi dispiace che siano poliziotti. Mi dispiace ancor di più che abbiano cariche sindacali che consentono loro di parlare anche a nome di tanti altri poliziotti. La legge deve essere uguale per tutti».
Tonelli non gliele manda a dire: «Se la normalità è quella della signora Cucchi, ho ben piacere di essere anormale. Non ho offeso né lei - spiega - né la sua famiglia, né il suo povero fratello. Ho detto unicamente una verità, ovvero che in questo Paese bisogna finirla di scaricare sui servitori dello Stato le responsabilità dei singoli, di chi abusa di alcol e droghe, di chi vive al limite della legalità».
E prosegue: «Degli affetti bisogna averne cura in vita, non dopo la morte, anche perché, questo suo impegno mi fa dubitare sia così genuino. Non è forse lei che si è intascata 1 milione 342mila euro dall'ente ospedaliero, che ha tentato più volte la carriera politica o ha accettato incarichi in Rai»?
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