Monfalcone (Go) - Il Consiglio dei ministri vara in fretta e furia un decreto per rimediare alla chiusura dello stabilimento di Fincantieri a Monfalcone, ma ci pensa la burocrazia a rallentare la riapertura delle attività. Il decreto firmato dal governo per scongiurare il protrarsi dello stop produttivo innescato dal sequestro preventivo di quattro aree del cantiere per una presunta gestione illecita di scarti, è stato pubblicato ieri in gazzetta ufficiale ed è a tutti gli effetti in vigore. Ma prima di riaprire i cancelli il gruppo di Giuseppe Bono dovrà attendere ancora. Il colosso della cantieristica, infatti, dovrà ora depositare ai giudici del Tribunale di Gorizia la richiesta di dissequestro. Una volta accolta, i sigilli verranno rimossi e solo a quel punto potrà riprendere la produzione. Ma i tribunali nel week-end mica lavorano, e allora tutto slitta a domani mattina, quando finalmente potranno essere espletati i passaggi burocratici. Altre 48 ore perse, dunque, per il grande cantiere di Panzano, alle prese con la consegna di tre navi da crociera e un'intera macchina industriale da far ripartire dopo uno stop di sei giorni. Difficile quantificare quanto è stato bruciato in queste ore di fermo, ma l'azienda ora si ritrova a fare i conti. Per recuperare il tempo perduto e scongiurare un impatto sui bilanci i motori dovranno ripartire domani stesso.
Intanto c'è da pensare alle altre due commesse milionarie portate a casa nella settimana più nera, una nave anfibia con Finmeccanica, e quattro corvette per la Marina Militare, mentre ieri il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha dato la sua benedizione alla cerimonia di varo del sommergibile Romeo Romei costruito da Fincantieri nel cantiere di Muggiano (La Spezia).
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.