Roma Ieri è stata data dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti una risposta a una interrogazione di Forza Italia sul professor Gaetano Intrieri, condannato in via definitiva per bancarotta fraudolenta a due anni e quattro mesi nell'ottobre 2017 e voluto dal ministro Danilo Toninelli nel ristretto gruppo di 14 esperti chiamati a effettuare la valutazione costi/benefici sulle grandi opere. Il professore ha sempre dichiarato di «non aver mai nascosto a nessuno e sottolineo nessuno questa condanna». Mai il ministro lo ha smentito da quando, oramai quasi un mese fa, la notizia finì sui giornali. La notizia ora è che Toninelli si è tenuto volutamente al suo fianco lo spregiudicato bancarottiere e non lo ha rimosso. È stato piuttosto Intrieri a dimettersi volontariamente il 27 settembre. Il ministro ha aggiunto che Intrieri non ha mai segnalato di essere stato condannato per bancarotta. Invece Intrieri ha sempre rivendicato di aver informato Toninelli della sua situazione giudiziaria.
«Il ministero dei Trasporti è ufficialmente guidato da un ministro che, oltre a essere
un incapace come dimostrato in ogni sua azione, è amico e protettore dei bancarottieri. È giunto il momento che si dimetta», afferma Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato.
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