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Caso Marra, la Raggi davanti ai magistrati per quasi otto ore

L'interrogatorio in una struttura esterna alla procura di Roma. Ma nessuno sa dove. Il sindaco è accusato di abuso d'ufficio e falso per la nomina del fratello di Marra

Caso Marra, la Raggi davanti ai magistrati per quasi otto ore

Virginia Raggi davanti ai magistrati per oltre 8 ore - dalle 14,30 del pomeriggio fino alle 22,40 di stasera - per rispondere di accuse pesantissime: falso e abuso d'ufficio.

I giudici capitolini vogliono vederci chiaro sulla nomina di Renato Marra a direttore del dipartimento Turismo che, dopo una valanga di polemiche, il primo cittadino della Capitale si è vista costretta a revocare. E, mentre il sindaco di Roma cerca di giustificarsi davanti ai pm, si sgretola davanti alle continue inchieste che affliggono il Movimento 5 Stelle la "superiorità morale" a lungo sbandierata da Beppe Grillo.

Il luogo, in cui la Raggi è ascoltata dai pubblici ministeri Francesco Dall'Olio e Paolo Ielo, è stato coperto dal massimo riserbo. Tutto secretato. In tarda mattinata i due magistrati, ai quali è stata affidata l'indagine in quale è indagata il primo cittadino della Capitale, hanno lasciato il palazzo di giustizia di Piazzale Clodio per incontrare la Raggi nella sede della direzione centrale Anticrimine in via Tuscolana.

Alla stampa, però, non è stato comunicato il luogo in cui si sarebbe tenuto l'interrogatorio. "Mi sembra strano ma sono scelte che fa la magistratura e la magistratura fa il suo corso - ha commentato il deputato grillino Carlo Sibilia - lasciamoli tranquilli". Alcuni hanno ipotizzato che i tre si siano visti nl bunker di via Triboniano, dove ci sono uffici della procura di Roma utilizzati fin dai tempi dell'emergenza terrorismo e delle maxi indagini come quella sulla strage di Ustica.

Al centro dell'interrogatorio ci sono le presunte irregolarità nella nomina di Renato Marra, fratello dell'ex braccio destro della sindaca Raffaele Marra. La Raggi lo ha, infatti, piazzato a capo della Direzione Turismo del Campidoglio ed è finita indagata per abuso d'ufficio e falso.

Ma anche la presunta polizza vita stipulata da Salvatore Romeo e di cui la Raggi sarebbe diventata beneficiaria sei mesi prima della nomina dello stesso Romeo a capo della segreteria politica del Comune.

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