Caso Orlandi: commissione di inchiesta, ok del Senato

Un altro passo verso la verità. O almeno così si spera

Caso Orlandi: commissione di inchiesta, ok del Senato
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Un altro passo verso la verità. O almeno così si spera. Ieri è arrivato il via libera unanime da parte della commissione Affari Costituzionali del Senato all'istituzione della commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori. Proprio quando si prevedeva che i tempi si allungassero ulteriormente, la maggioranza ha ritirato gli emendamenti che limitavano la durata della Commissione.

Il provvedimento, già approvato dalla Camera, ora passa in Senato per l'ok definitivo e il relatore sarà Andrea de Priamo. «Il lavoro di approfondimento fatto in Senato non è stato inutile - ha dichiarato il senatore - abbiamo voluto verificare, attraverso le audizioni, se la Commissione potesse essere o meno compatibile nell'ottica della ricerca della verità. Abbiamo fatto un'approfondita riflessione e abbiamo deciso di andare avanti. Il Senato ha svolto la sua funzione e non si è limitato a ratificare quanto deciso dalla Camera: ha dato un contributo importante anche ai fini dei successivi lavori della Commissione».

«Siamo molto contenti - ha commentato l'avvocata Laura Sgrò a nome della famiglia di Emanuela -. La ricerca della verità e della giustizia appartiene a tutti gli uomini di buona volontà e oggi il Senato ha dato prova di volere chiarezza e trasparenza sulla vicenda di Emanuela. Adesso che si vada subito in aula». La famiglia ieri aveva lanciato un appello affinché si proseguisse con la massima chiarezza e celerità. Pietro Orlandi aveva ricordato che questo passaggio arriva dopo «la bella notizia del Papa» che, all'Angelus, aveva nominato Emanuela. «Un segnale di cambiamento che secondo me è servito anche alla soluzione positiva sulla Commissione di inchiesta» ha aggiunto. Soddisfatti anche i parenti dell'altra giovane scomparsa.

«Sono contenta, è caduto un muro che aveva bloccato l'istituzione della Commissione parlamentare» ha detto Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella. «C'era stato un tentennamento - ha continuato riferendosi ai recenti rinvii - ma i senatori hanno valutato la questione. Ci sono due famiglie che aspettano la verità da 40 anni».

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