Caso Resinovich, l'"amico" dal gip: "Tutti la cercavano tranne il marito"

Ieri incidente probatorio per Sterpin. Visintin sbotta: "Rispetto per Liliana"

Caso Resinovich, l'"amico" dal gip:  "Tutti la cercavano tranne il marito"
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Per cinque ore Claudio Sterpin ripete al magistrato quello che ha sempre sostenuto sulla morte di Liliana Resinovich, la sua "amica speciale". Puntando il dito, anche se non esplicitamente, su Sebastiano Visintin, l'ex marito della 63enne scomparsa da casa il 14 dicembre 2021 e trovata morta nel boschetto dell'ex ospedale psichiatrico di Trieste il 5 gennaio 2022, l'unico indagato di questa inchiesta che si trascina da anni e che solo recentemente ha abbandonato la pista del suicidio per imboccare quella dell'omicidio.

"L'hanno cercata tutti, meno che uno", attacca l'ex maratoneta triestino nel corso dell'incidente probatorio di ieri, voluto dalla Procura di Trieste per cristallizzare la sua testimonianza in vista di un eventuale processo, poiché l'uomo ha 86 anni. Un'udienza fiume, davanti al gip Flavia Mangiante, alla quale ha assistito anche Visintin, in disparte, senza intervenire mai. Per Sterpin, quando è scomparsa Liliana l'ex marito se ne sarebbe "fregato" di andarla a cercare "perché sapeva che non sarebbe tornata". Nessuna accusa diretta, come sempre, ma parole che pesano come macigni sul pensionato, ex fotografo di cronaca che sosteneva di non sapere della relazione extra coniugale della moglie, mentre le foto contenute nei cinque hard disk che dopo la scomparsa della donna aveva consegnato ad un amico dimostrerebbero il contrario, perché per vent'anni Visintin avrebbe spiato la donna, documentando ogni cosa.

Sa tutto quello che è successo, l'ho dichiarato più volte e lo dirò anche in punto di morte", insiste l'86enne senza puntare il dito direttamente su qualcuno quando i cronisti gli chiedono chi è stato a uccidere Liliana: "Domanda da 100 miliardi, io posso avere sospetti, ma niente di più". A suo dire sarebbero state riportate bugie sulla vita coniugale tra la sua Liliana e Visintin: "Lui raccontava di un idillio tra loro", ma non sarebbe stato affatto così. Per l'ex maratoneta Liliana sarebbe voluta andare a vivere con lui e rifarsi una vita. Sterpin non crede sia stata una sola persona ad uccidere Liliana. "Uno solo non fa quel lavoro, lei è stata portata là. Già in due, di notte, è problematico", ipotizza, lasciando credere che l'ex marito della Resinovich possa coprire qualcuno.

La tensione tra i due era esplosa poco prima dell'ingresso in aula, quando si sono incontrati all'esterno del palazzo di Giustizia di Trieste, assediato come mai dai cronisti. "Rispetto per Liliana, questo chiedo e basta", è sbottato l'ex marito avvicinandosi all'amico della moglie nei pressi di un bar. L'86enne ha proseguito per la sua strada senza rispondere, poi è entrato in tribunale e ha risposto a tutte le domande del pm, della parte offesa e della difesa. "Ha risposto a tutto e il racconto è stato assolutamente lineare e coerente", ha detto la procuratrice capo di Trieste, Patrizia Castaldini. Concorda l'avvocato di Sterpin, Giuseppe Squitieri.

"Non esiste elemento di novità: è stato ricostruito tutto. Questo è un mezzo di prova che sostituisce le dichiarazioni che c'erano state prima. Sterpin le ha rese con tranquillità, nel contraddittorio anche serrato delle parti, però giusto e corretto".

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