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Caso Santanchè e riforma Nordio. Una settimana da bollino rosso

Tra riforma nordio e caso Santanchè, per il governo una settimana parlamentare piuttosto complicata, sulla giustizia e non solo

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Tra riforma nordio e caso Santanchè, per il governo una settimana parlamentare piuttosto complicata, sulla giustizia e non solo. Le ferie sono in vista ma intanto, spiegano a Palazzo Chigi, «vediamo di superare senza questi giorni da bollino rosso».

Innanzi tutto la riforma Nordio. Dopo la firma del Quirinale, il ddl del Guardasigilli verrà incardinato in commissione giustizia al Senato. L'iter sarà lunghissimo e travagliato, si prevede che il testo subirà diverse modifiche e già nella maggioranza si scorge qualche increspatura. Rimandata a migliore occasione la modifica del concorso esterno in associazione mafiosa, ora i problemi potrebbero arrivare in particolare sulla rimodulazione del reato di abuso d'ufficio. Il 25 pomeriggio in calendario c'è proprio la direttiva Ue anticorruzione, che riguarda appunto l'abuso, bocciata dal centrodestra la scorsa settimana. Si aspettano tensioni e polemiche.

E sempre martedì, appuntamento a Montecitorio in commissione lavoro per l'esame della legge sul salario minimo. La premier si era detta disponibile ad «approfondire il confronto con le opposizioni», ma l'apertura è rimasta senza seguito. Tommaso Foti, capogruppo FdI alla Camera, ha proposto «di posticipare la discussione». Certo non sarà più tranquilla la giornata di mercoledì. Il menu del Senato offrirà prima il dibattito, sicuramente rovente, su uno dei temi chiave della Lega, «profili critici del processo di attuazione dell'autonomia differenziata», poi la mozione di sfiducia personale nei confronti di Daniela Santanchè, presentata da M5s. Oltre ai grillini, sono per il si il Pd e l'alleanza Verdi-Sinistra. Azione invece, come ha annunciato Carlo Calenda, pur considerando la ministra per il Turismo «incompatibile con il ruolo che svolge», uscirà dall'Aula. E sempre mercoledì alla Camera si voterà sulla proposta di legge che dichiara reato universale la maternità surrogata. E qui le spaccature corrono semmai nel campo delle opposizioni. Ad esempio, il Pd e diviso sull'emendamento di Riccardo Magi, +Europa, che vuole regolamentare la gestazione solidale. E infine, tanto per non farsi mancare nulla, il provvedimento Giubileo, con la contestata norma che cambierebbe i criteri di scelta dei vertici del Centro sperimentale di cinematografia. Secondo i deputati Cinque Stelle in commissione cultura, «la maggioranza lo vuole trasformare in un'articolazione del governo, sottraendogli la sua autonomia».

Registi e attori firmano lettere aperte, il Nazareno si è accodato alla protesta.

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