Cavalli, elicottero, banda: per il boss Casamonica funerali in stile «Padrino»

Carrozze, lancio di petali e lacrime per ricordare il «re». E uno striscione: dopo Roma «conquisterai il paradiso»

di Stefano Ciavatta

Nella piazza bianchissima e assolata di Don Bosco a Cinecittà, la vecchia fabbrica dell'immaginario capitolino, è andato in scena il funerale di uno dei boss dei Casamonica, il clan criminale più potente, spregiudicato e indagato di Roma. Sotto ai portici, davanti alla chiesa imponente, Marcello Mastroianni aspettava i gossip della Dolce Vita, svaccato su una sedia, ma la notizia del funerale Casamonica è molto di più di un colorito pettegolezzo.

Famosi per il lusso sfrenato delle loro ville e gli interni magniloquenti e pacchiani, i Casamonica non hanno rinunciato al loro stile per celebrare la liturgia d'addio al patriarca. E così sono bastati un video e una manciata di foto d'agenzia per diffondere tutti i dettagli dello show. Secondo Il Messaggero il corteo funebre è partito dalla Romanina, la base capitolina del clan. Protagonista una carrozza di legno, dei primi del Novecento, con dei bassorilievi dorati e l'interno in vetro, di quelle che trattano le salme come fossero reliquie, trainata da sei cavalli a lutto con i pennacchi neri. Intorno la folla commossa di parenti e amici, il traffico bloccato e tutto il resto, come succede nei funerali di una comunità.

Poi è stata la volta della banda musicale di Frascati che ha eseguito musiche diverse, unite da un forte sentimentalismo. Prima le note di Nino Rota per il Padrino di Coppola, omaggio melodrammatico ed esplicito, poi quelle di Paradise , un film che provava a ripetere il successo anni 80 di Laguna Blu , con il singolo dolciastro cantato dall'attrice Phoebe Cates. A seguire l'immancabile spirale da lungo addio di My Way di Frank Sinatra, canzone che in un video su youtube veniva cantata col karaoke in una festa di famiglia. Infine un'aria da Così parlò Zarathustra , sinfonia di Richard Strauss che marchia da sempre Odissea nello spazio di Kubrick. Un pentagramma kitsch, un mischione pop come i dischi di Carreras, Domingo e Pavarotti. A salutare la fine della cerimonia un elicottero ha sorvolato più volte la piazza spargendo petali di rose. Il feretro è andato via con una Rolls-Royce, altro must Casamonica.

Quando due anni fa a Manhattan si celebrarono i funerali di James Gandolfini -il patriarca della serie tv Soprano morto a Roma per infarto - la parata di amici e attori venne criticata perché le sagome e i vestiti assomigliavano troppo ai personaggi della serie tv. Sembrava ancora finzione, tutt'alpiù folklore di serie b, italoamericano da cinema, da cui impossibile staccarsi. Nel funerale sotto la luce dell'estate romana invece siamo dentro Romanzo Criminale, però all'ennesima potenza.

Folla commossa certo, ma anche orgoglio e rivendicazione cittadina non solo di gruppo. «Hai conquistato Roma, ora conquista il paradiso» e «Vittorio Casamonica re di Roma», i due striscioni dedicati al defunto raccontano un'ambizione di autorevolezza che va oltre il clan: la corona di «Re di Roma» - la carica più ambita della capitale ma anche la più affollata come raccontano le ultime grandi inchieste-, le immagini del boss con il Colosseo e San Pietro sullo sfondo, rappresentano una investitura perfetta, senza sfumature, e immacolata come il completo bianco e la grande croce sul petto. Troppo, anche per una replica di Romanzo Criminale. Quando Sky lanciò la serie, ebbe l'idea di piazzare i 4 busti dei protagonisti tra le aiuole dell'Eur di spalle al Palazzo della Civiltà del Lavoro. Un polistirolo di pessimo gusto che non diventò virale. Il funerale dei Casamonica reale e autentico ha fatto più scalpore e non basta un'immagine di padre Pio appoggiata sulla bara a blindare le esequie dentro un contesto strettamente personale di lutto.

Il mondo parallelo dei Casamonica ha avuto la sua cerimonia ufficiale, seppure dolente. Lo sfarzo, anche se pacchiano, ha però l'aria dell'arroganza. È dunque possibile ancora incoronarsi Re di Roma, nonostante la città sia piena di problemi e falle, allora forse è possibile autocelebrarsi solo a patto però che la si tenga in scacco. Sotto tiro anche la parrocchia che ha deciso di celebrare il funerale, perché è la stessa chiesa che disse no alla richiesta dei parenti di Piergiorgio Welby.

Alfonso Sabella, assessore alla Legalità, punta il dito sui rituali del funerale tipico dei matrimoni di Cosa Nostra, tra cavalli bardati e la musica del Padrino usata nei matrimoni. Il ministro Alfano ha chiesto una relazione.

La Questura ha dichiarato che non c'era notizia della cerimonia né che ci fosse bisogno di autorizzazioni. Giusto un problema di viabilità ma niente altro perché «il defunto risulta ai margini degli ambienti criminali». Il sindaco era in vacanza. Le cose a Roma succedono sempre sotto la luce del sole.

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