La nuova frontiera #MeToo (la campagna contro le molestie sessuali diventata virale dopo l'affaire Weistein) ora corre sul filo del telefono. Dall'alcova alla cornetta, il passo è lungo ma guai a giudicare, soprattutto se in ballo ci sono i bambini. E una bimba era anche Cecilia Strada che oggi, a 39 anni, rievoca su Facebook una molestia telefonica risalente a quando lei di anni ne aveva solo 9. Alcuni passaggi del suo racconto suscitano rabbia contro il maniaco che, via cavo, insidiò la Cecilia bimba; altre frasi invece, dell'attuale Cecilia adulta, lasciano piuttosto perplessi.
«Avevo nove anni, l'apparecchio ai denti ed ero sola a casa». Comincia così il diario social della presidente di Emergency. Che poi scrive: «Il mondo era ancora un posto senza cellulari e si chiamava sul telefono di casa. C'è la mamma? C'è il papà?». Lei risponde: «Sono a lavorare, dico al signore all'altro capo del filo: quaranta o cinquant'anni più di me, importante e stimato professionista, amico di papà». «Quindi sei sola a casa?», fa lui. Cecilia risponde «sì». «E come sei vestita?», incalza l'uomo. «Ho i jeans e la maglietta», ribatte la bambina, tra imbarazzo e paura.
Il molestatore non demorde: «E le mutandine? Di che colore sono le mutandine?».
Cecilia si sente gelata di vergogna: «Non mi ricordo».
Dall'altra parte la frase è agghiacciante: «Allora guarda. Metti una mano nei jeans e guarda di che colore sono». Cecilia è paralizzata dall'angoscia: «Non posso farlo perché sono troppo stretti». Il pedofilo continua nel suo sporco delirio: «Mi piacciono i jeans stretti. Se sono così stretti devi tirarli giù, per guardare bene». «A quel punto - rievoca ora la 39enne Cecilia - divento un blocco di pietra. Una sensazione fisica: mi sento tutta dura, fredda. Un unico blocco. Di pietra. Dico No, non posso». «L'amico di papà» insiste. La bimba trova la forza di ribattere: «No, non posso, sono troppo stretti per tirarmeli giù».
Il pedofilo, finalmente, mette giù.
Nel corso degli anni cecilia è stata più volte tentata di denunciarlo. Nel frattempo lui è morto.Da quella brutta telefonata sono trascorsi 30 anni. Tirarla fuori oggi ha certamente un senso. Eppure fatichiamo a trovarlo.
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