Pensando a un carcerato con una condanna a 13 anni e 8 mesi, a tutti verrà in mente un assassino, uno stupratore, un pericoloso delinquente. No, niente di tutto ciò. Il portatore di tale fardello è un uomo che non ha ucciso e non ha stuprato nessuno: Fabrizio Corona. Sempre sopra le righe, atteggiamento sprezzante, rifiuto di facciata per le regole e a volte anche per la legge. Ma da qui a passare anni e anni in galera ce ne passa.
Il fotografo e agente di paparazzi però in carcere c'è davvero, da quasi due anni. Sono in molti a ritenere ingiusta, o perlomeno sproporzionata, la sua detenzione. In principio fu la rete a indignarsi, con una petizione online che chiedeva la grazia. Poi è stata la volta di giornalisti ed intellettuali bipartisan come Vittorio Feltri, Marco Travaglio, Filippo Facci, Piero Chiambretti e molti altri, umanamente colpiti dalla sua vicenda giudiziaria. Adesso tocca ad Adriano Celentano.
Il Molleggiato ha inviato una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano chiedendo che conceda la grazia a Corona. «Caro Presidente Napolitano, mi scusi, se con tutti i grattacapi che immagino lei abbia, anch'io mi accodo con una richiesta di grazia per Fabrizio Corona», scrive Celentano sul suo blog, specificando di non aver mai conosciuto Corona ma di aver seguito la sua vicenda. Il cantante parla del fotografo come un uomo capace di irritarlo «per la sua spavalderia» ma anche di trasmettere «profonda tenerezza» per il suo atteggiamento, poi attacca: «Capisco che il giudice applichi la legge ma ciò che non capisco è perché la applica quando vuole lui. Lei signor presidente, lo sa meglio di me: i criminali veri sono tanti, e non si contano quelli che in galera passano molti meno giorni di quanti ne ha già passati l'esuberante fotografo. Certo, lui ha sbagliato come ognuno di noi, chi più e chi meno sbaglia, probabilmente anche a Lei sarà capitato». Celentano poi si appella apertamente a Napolitano. «Signor presidente, a Lei che è nella condizione di aggiustare i passi di coloro che sbagliano, chiedo solo un po' di pietà e di concedere la grazia. Infierire, significherebbe assistere alla stupida amputazione di un'anima che sta per risorgere».
Corona è agli arresti dal 18 gennaio 2013. Da marzo è rinchiuso nel carcere di Opera, dove non può disporre di permessi di lavoro e i suoi contatti con l'esterno sono ridotti. Le accuse a lui rivolte sono pesanti: bancarotta per una fattura falsa, possesso di banconote false, corruzione di un agente di custodia, tentata estorsione al calciatore dell'Inter Adriano, estorsione allo juventino Trezeguet, accusa per cui è stato scagionato dallo stesso calciatore ma per cui è stato ritenuto comunque colpevole, mentre ieri è saltata in Appello la condanna a un anno per evasione fiscale.
Un'assoluzione dopo una lunga sfilza di condanne che sommate portano alla bellezza di 13 anni e 8 mesi, poi ridotte a 9, di reclusione. Tanto, tantissimo, troppo. Per uno che santo non è ma che non ha ucciso e non ha stuprato nessuno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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