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Centrodestra all'attacco: "Subito Vigilanza Rai. Vogliamo diritto replica"

Il centrodestra chiede la convocazione d'urgenza della Commissione di Vigilanza Rai per discutere del grave attacco politico compiuto in diretta tivù dal premier Conte nei confronti di due leader dell'opposizione, Matteo Salvini e Giorgia Meloni

Centrodestra all'attacco: "Subito Vigilanza Rai. Vogliamo diritto replica"

Il centrodestra chiede la convocazione d'urgenza della Commissione di Vigilanza Rai affinché si discuta oggi stesso del grave attacco politico compiuto in diretta tivù dal premier Giuseppe Conte nei confronti di due leader dell'opposizione, Matteo Salvini e, soprattutto Giorgia Meloni.

I capigruppo in Vigilanza dei partiti di centrodestra, Daniela Santanchè (FdI), Giorgio Mulè (FI), e Paolo Tiramani (Lega) hanno inviato una lettera inviata al presidente della commissione di vigilanza Rai Alberto Barachini. Gli esponenti di centrodestra criticano "l'attacco frontale senza precedenti nella storia repubblicana del presidente del Consiglio nei confronti dei leader delle opposizioni Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che ha trasformato la conferenza stampa in vero e proprio comizio politico". "Il tutto - proseguono - sulla principale rete del servizio pubblico, in orario di massimo ascolto, dove peraltro l'Italia intera si aspettava di ricevere comunicazioni sui provvedimenti inerenti al COVID-19". A seguito di tale richiesta, Barachini ha fissato per martedì una riunione informale in videoconferenza dei componenti dell'Ufficio di Presidenza e ha inviato "una lettera ai vertici del Servizio Pubblico chiedendo che sia garantito quanto prima un proporzionato diritto di replica ai leader dell'opposizione citati nelle dichiarazioni del Premier".

Il premier Conte, ieri, ha indetto una conferenza stampa per le ore 14, ma le liti in seno alla sua maggioranza sono stati il motivo principale del ritardo. L'ala 'sovranista' del Movimento Cinque Stelle non ha digerito l'accordo che il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, a lungo parlamentare del Pd a Bruxelles, ha raggiunto con gli altri membri del Consiglio Europeo per adottare una versione 'light' del Mes. Conte, a quel punto, evidentemente messo spalle al muro dai grillini, ha pensato bene di attaccare il centrodestra.

"Sul Mes vedo che in Italia sin da questa notte si è levato un dibattito assai vivace che è importante ma è importante che si sviluppi con chiarezza e senza falsità. Con le menzogne rischiamo di compromettere la nostra forza negoziale, non si indebolisce il presidente del Consiglio Conte ma l'Italia", ha detto ieri il presidente del Consiglio del governo giallorosso. Conte ha, poi, ripercorso l'iter di approvazione del Mes diffondendo, a sua volta, una palese fake news: "Il Mes esiste dal 2012, non è stato attivato la scorsa notte come falsamente è stato dichiarato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Stavolta devo fare nomi e cognomi. Questo governo non lavora nel favore dell'ombra delle tenebre ma guarda negli occhi tutti gli italiani". Prontamente il leader di FdI è passata al contrattacco criticando le modalità della conferenza stampa, sfruttata "per accusare l'opposizione di dire menzogne, senza possibilità di replica e senza contraddittorio" anziché per informare i cittadini. "Credo non si sia mai vista una cosa del genere nella storia della democrazia, e la dice lunga sulla tracotanza di questo Governo.

Mi aspetto che la Rai mi dia possibilità di replica alla stessa ora, con lo stesso tempo e con la stessa visibilità", concludeva la Meloni invocando l'intervente del Presidente della Repubblia in merito a "questi metodi degni di un regime totalitario".

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