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Il centrodestra organizza la crociata anti-tasse

In cantiere la contro-manovra. Gelmini: basta spremerci. Moderati nei sondaggi al 45,8%

Il centrodestra organizza la crociata anti-tasse

Il centrodestra prova a rinsaldare le fila in vista dello sprint verso le Regionali umbre del 27 ottobre, un test che avrà una valenza strategica in vista dei successivi appuntamenti elettorali e sul futuro dell'alleanza giallorossa, al di fuori dell'esperimento «romano».

Nei prossimi giorni, in base ai rumors che provengono dai quartieri generali dell'opposizione si svolgerà finalmente il vertice dei tre leader di centrodestra, non è ancora chiaro se a Milano, Roma o in Umbria, in modo da legarlo alla campagna elettorale. Si sta intanto già lavorando a un tavolo per l'opposizione dove condividere le mosse in Parlamento e concordare gli emendamenti. Così come sotto traccia si ragiona su una possibile contromanovra utile a proiettare l'idea di una vera coalizione capace di muoversi compatta su un terreno comune.

Senza dimenticare la mozione di sfiducia al ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti e la manifestazione del 19 ottobre a Roma, una prova di forza orchestrata dalla Lega per chiedere le elezioni e il rispetto della volontà popolare alla quale oltre al «padrone di casa» Matteo Salvini, parteciperanno sicuramente Giorgia Meloni e Giovanni Toti, mentre Silvio Berlusconi ancora non avrebbe deciso sul da farsi, ma comunque manderà in piazza un'ampia delegazione di Forza Italia, guidata dal vicepresidente Antonio Tajani.

Il partito azzurro, intanto, inizia ad alzare la pressione sulla manovra fiscale. «Meno male che volevano aiutare famiglie!» dichiara la presidente dei deputati azzurri Mariastella Gelmini. «Il governo le spreme ancora di più e complica loro la vita usando colf e badanti. Grattano il fondo del barile alla ricerca di risorse per finanziare una cattiva spesa pubblica e inefficaci bonus. La famiglia va protetta e incentivata con tutti mezzi».

Sulla prospettiva di nuove tasse si sofferma anche il deputato veneto Marco Marin. «Ogni giorno ha la sua pena. Nel senso che il governo delle quattro sinistre continua a lanciare, ma sarebbe meglio dire minacciare, nuove tasse. L'ultima è quella sulle colf e sulle badanti. Ma prima c'erano state in rapida successione quelle sulle merendine, sulle bibite gasate, sui voli aerei, sul carburante per i trattori. Il governo giallorosso è alla disperata ricerca di soldi. E nel solco della migliore tradizione di sinistra pensa alle tasse. Il contrario di quello che dovrebbe fare. I giallorossi dovrebbero iniziare a tagliare la spesa improduttiva come quella rappresentata dall'assistenzialismo del reddito di cittadinanza. Ma un governo nato da un patto sulle poltrone e per non andare al voto non ha proprio la forza per farlo. Per questo - conclude Marin - immagino che alla fine le quattro sinistre figlie di un dna assistenzialista, statalista e centralista metteranno le mani nelle tasche degli italiani con una patrimoniale e/o con l'aumento dell'Iva chiamato da loro rimodulazione. Per gli Italiani dopo il danno anche la beffa».

I sondaggi continuano a dare il centrodestra in vantaggio. Secondo Index Research per Piazza Pulita, la coalizione di centrodestra, Lega, Forza Italia e Fdi batte quella «giallorossa» nei sondaggi. La prima è al 45,8% mentre la maggioranza di governo, Pd-Cinquestelle, si ferma al 41,7%, dando per scontato che l'alleanza governativa possa trasformarsi in una coalizione politica superando le storiche distanze. In Umbria, sondaggi alla mano, resta in vantaggio Donatella Tesei rispetto al candidato del centrosinistra, Vincenzo Bianconi.

La partita, però, si preannuncia complicata e appare a tutt'oggi molto aperta.

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