L'iniziale clima di reciproca diffidenza, respirato all'arrivo in Piazza San Giovanni dai parlamentari dei diversi partiti. Il benvenuto di Matteo Salvini che ha contribuito a sciogliere il ghiaccio. L'immagine di compattezza fornita dai tre leader. L'accoglienza del popolo presente, desideroso evidentemente di vedere riformarsi il centrodestra nella sua formazione storica.
A 48 ore dalla manifestazione che ha riportato sullo stesso palco Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia e i loro leader il centrodestra mostra di prendere consapevolezza dell'apertura di una nuova stagione. Dopo un anno in cui la coalizione è stata derubricata a una dimensione regionale dal leader della Lega, la proiezione del centrodestra è tornata improvvisamente a essere nazionale. Un salto di qualità certificato dallo stesso Matteo Salvini che parlando al Corriere della Sera lancia la «Coalizione degli italiani» e annuncia «novità» dopo il voto in Umbria del 27 ottobre. «Sabato - dice il leader della Lega - è stata una di quelle date che cambiano un'epoca. È davvero nata la Coalizione degli italiani. Un nome, sottolinea l'ex ministro dell'Interno, che «mette bene in evidenza il suo carattere: da una parte c'è chi dipende dagli umori di Parigi, Berlino e Bruxelles. Dall'altra ci siamo noi. Quello (Renzi, ndr) dice di ispirarsi a Macron, io mi ispiro agli italiani». Coalizione degli italiani è il nuovo nome del centrodestra? «A me piace». «Il centrodestra - aggiunge Salvini parlando dei suoi alleati - era nel 1994, oggi siamo nel 2019. Il nostro popolo ci chiede di fare bene, di fare insieme e di fare in fretta. Peraltro ci saranno diverse novità, da Toti ad altre formazioni dell'area laica, liberale e socialista che credo vedremo già in Emilia Romagna». Il segretario leghista è convinto che l'attuale governo cadrà presto: «Dopo un mese sono già agli ultimatum, secondo me Di Maio e Renzi stanno già preparando la buonuscita per Giuseppi». E non risparmia frecciate. A Renzi e indirettamente al Colle: «Renzi ha la spudoratezza di dire che stanno li perché voglio occupare anche il Quirinale, mi domando quanto a lungo durerà il silenzio del presidente Mattarella». E al premier: «Conte si è rivelato quello che è quando ha detto che l'Umbria non è così rilevante perché ha gli abitanti della provincia di Lecce. Una cosa squallida. Comunque l'Umbria è dove la sinistra ha governato per 50 anni e dove oggi esordisce l'alleanza Pd-M5s. Secondo me sarà molto interessante». Il significato politico delle elezioni del 27 ottobre per Salvini è chiaro: «Domenica prossima avremo un primo test di rilevanza nazionale».
Il quotidiano Il Tempo mostra anche un simbolo creato da Michaela Biancofiore, uno scudetto con la scritta «Squadra Italia», in bianco su fondo azzurro. Nella parte sottostante un tricolore in cui a ognuna delle bande corrisponde uno dei partiti principali della coalizione: nel verde la Lega, nel bianco Forza Italia, nel rosso Fdi.
Un logo che rappresenta una iniziativa personale - nonostante le parole di Silvio Berlusconi che a San Giovanni ha detto «siamo la nazionale azzurra» - ma fa capire come ci si stia muovendo in una determinata direzione.
E se Giorgia Meloni torna a rilanciare il «patto inciucio» per certificare l'immutabilità della coalizione, dalle parti di Fi Renato Brunetta, che non ha mai nascosto il suo scetticismo sulla trazione leghista, saluta con favore «il nuovo Salvini inclusivo che dice di volere una coalizione ampia, inclusiva, con le componenti liberale, laica e socialista, tutto ciò è musica per le mie orecchie». E l'azzurro Marco Marin aggiunge: «Il voto delle prossime elezioni regionali confermerà che gli italiani vogliono un governo di centrodestra. E soprattutto che il centrodestra è pronto a vincere».
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