"Ostruzionisti eccitati, serve un test antidroga"

Gasparri racconta i retroscena della bagarre sulle riforme: "Che giorni di follia al Senato tra urla, spintoni e minacce"

Il leghista Sergio Divina lancia la Costituzione
Il leghista Sergio Divina lancia la Costituzione

Roma - Senatore Maurizio Gasparri, perché in questi giorni ha chiesto il test antidroga per i suoi colleghi?

«È un tema ricorrente e in questi giorni vedo colleghi un po' troppo eccitati: ugole dilatate, occhi spiritati, urla, spintoni, lacrime. Il clima è elettrico e visto che ci aspetta una maratona estenuante...».

Da lunedì sarete inchiodati a palazzo Madama dalle 9.30 a mezzanotte...

«Appunto. E anche lo stabilire questo calendario non vorrei spingesse qualcuno a insane inalazioni. Insomma, che si creino dei Pantani dell'ostruzionismo».

Attento: le diranno che non ha voglia di lavorare o che ha voglia di andare in vacanza.

«Già lo so. Faranno leva sul cosiddetto popolo del cocomero...»

Popolo del cocomero?

«Ma sì, s'immagini il classico villeggiante sulla spiaggia di Ladispoli che, con villetta abusiva, pensione da finto invalido, parente assunto in un ente inutile si sgocciola il cocomero addosso e urla “ Ao', bene! Devono morì, devono sgobbà sti senatori ”».

A proposito di droghe: l'altro giorno per votare il primo emendamento c'è voluta un'ora e mezzo: più che stimolanti, bromuro direi...

«Il contrario: colpa degli eccitanti dell'ostruzionismo. Uno parla, riparla, poi urla, poi si ferma tutto. C'era uno che faceva dei mega starnuti alquanto sospetti. Invece il tema delle riforme è tema serio».

Serio, ok; ma poi uno scorre gli 8mila emendamenti e ne trova davvero di stupefacenti: cambiare il nome della Camera in Duma o Gilda...

«La classica pratica ostruzionistica; il 99% degli emendamenti sono irrilevanti. E poi ci stanno pure i furbi».

Pure. Chi?

«I grillini. Sel ha presentato 6mila emendamenti, il M5S alcune centinaia. E quindi dicono: “Ma che volete da noi? Noi siamo seri”. Fingono di essere responsabili ma fanno sponda coi vendoliani».

Come se ne esce?

«La minoranza non ha il diritto di impedire alla maggioranza di legiferare ma la maggioranza deve favorire una mediazione. Il nodo dell'elezione diretta, per esempio: si poteva sciogliere in 30 secondi o con il listino o con il cosiddetto lodo Brunetta».

E invece?

«E invece niente: temo che la logica di Renzi sia quella di parlare al popolo del cocomero. Ma così va a sbattere».

C'è un emendamento che prevede la riduzione del numero dei deputati: il Senato morente che fa lo sgambetto alla Camera. Ci sta?

«Uno? Ce ne sono caterve di emendamenti così. In più sono mischiati a emendamenti che tirano in ballo le minoranze linguistiche così che sia possibile il voto segreto».

Quindi il rischio c'è.

«Certo che c'è. E Renzi ha già messo le mani avanti dicendo “Poi ripareremo alla Camera”».

Fattibile?

«Renzi ostenta sicurezza ma deve sapere che non è così facile. Ci vuole gente esperta, non gli Scalfarotto, le Boschi, i Pizzetti».

Non lo sono?

«Ogni tanto evidenziano inesperienza, ogni tanto arroganza; ogni tanto tutte e due le cose assieme».

Non è che Renzi cerca l'incidente in Aula per andare al voto?

«Se Renzi pensa di andare al voto col Mattarellum lo faccio stare in Aula non fino all'8 agosto. Ma fino all'88 agosto del 2088».

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