Roma «Questo governo dà uno spettacolo terribile, che non si è mai visto negli anni di questa Repubblica. La continua lite non fa portare avanti nessuna pratica positiva». Silvio Berlusconi è a Lugano per il lancio della partnership tra il Monza Calcio e Philipp Plein, ma mentre si agita l'ombra di un ribaltone M5s-Pd, insiste che se i gialloverdi devono cadere al loro posto c'è una sola alternativa, perché «l'anima degli italiani è di centrodestra».
Il leader di Forza Italia si convince in queste ore, con le tensioni su Europa e affaire russo, che il patto Lega-M5s non reggerà e che il voto si avvicina. Quando gli chiedono se Matteo Salvini deve staccare la spina, risponde: «Penso che sia già in ritardo». Anche a Giorgia Meloni, che dovrebbe incontrare il coordinatore azzurro Giovanni Toti, ricorda che c'è un possibile futuro insieme, invece di dividersi per miraggi di poli sovranisti: «Il centrodestra unito, con un programma condiviso come in passato, può vincere dovunque, per dare al Paese un governo molto diverso da quello attuale». Un decisionista come lui è incredulo di fronte a chi dice che «una mattina una cosa si fa, nel pomeriggio non si fa più, poi forse». Per il Cavaliere, «tutto questo è esattamente il contrario di ciò di cui avrebbe bisogno l'Italia». Rincarano la dose gli azzurri, Mariastella Gelmini dicendo che il governo è «diviso su tutto, dalla flat tax all'immigrazione, dalla Tav alla giustizia, finanche le nomine europee» e Sestino Giacomoni parlando di «accanimento terapeutico».
Berlusconi non interviene sull'ipotesi di accordo tra grillini e democratici, ma dopo le elezioni europee disse di temere «un governo fra Pd e 5Stelle, che piacerebbe a una parte importante di entrambi quei partiti, ma che sarebbe una catastrofe per gli italiani». Il Cav, in effetti, vede il ritorno del bipolarismo, con il centrodestra da una parte e il centrosinistra formato da Pd e M5s dall'altra e a giugno, dopo esperimenti di accordi locali come a Campobasso, avvertì che quello era «uno scenario profondamente inquietante, con un'alleanza ancora peggiore del governo gialloverde». Nel suo partito i più lo vedono così.
Sulla vicenda dei fondi russi che mette Salvini in difficoltà, Berlusconi bacchetta il vicepremier leghista: «Al suo posto, mi sarei alzato e avrei detto sono tutte fantasie non è nulla di reale. Però, aggiunge il Cav, «conoscendolo, è anche comprensibile il suo atteggiamento». Sull'uomo al centro della vicenda, Savoini, scherza parlando dell'aspetto per un casting, dice di non conoscerlo e di sapere solo «che collabora da tempo con la Lega».
Quanto a Luigi Di Maio, una cosa buona l'ha fatta, «copiando» l'idea dell'abolizione del bollo auto. «Il nostro programma - spiega il Cav - è stato saccheggiato da tutti i partiti al governo. Mi fa piacere, significa che erano proposte buone».
Sull'Ue commenta: «Avere approvato questo presidente poteva dare all'Italia più chance di un buon rapporto. Però ci siamo lì noi, del Ppe. E sarò io a provvedere a che la nuova presidente guardi all'Italia con occhi di stima e amicizia».
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