Chi deve rinunciare a denigrare

Con gli insulti di Ncd si potrebbe riempire un giornale. Eppure con pazienza c'è chi cerca di ricucire

Chi deve rinunciare a denigrare

La riunificazione - in qualche forma - del centrodestra è destinata a essere uno dei temi politici di questa estate. Sulla sua necessità ci siamo già più volte espressi, sui modi non tocca a noi esprimerci. Ieri abbiamo scritto che i problemi maggiori non saranno quelli politici, bensì quelli personali. Ne siamo oggi più convinti dopo aver letto sul Corriere della Sera una intervista a Maurizio Lupi, autorevole ministro del Nuovo centrodestra, che pone al primo posto di un possibile dialogo la questione dei «personaggi politici e degli opinionisti del giornale di famiglia che sembrano avere come unico obiettivo e pensiero fisso quello di insultare e denigrare il Nuovo Centrodestra». Dei politici, ovviamente, non rispondo. Per quel che ci riguarda, saremo anche «giornale di famiglia» (cosa di cui ci vantiamo), ma non siamo «giornale di partito» (ci vantiamo pure di questo) e trovo quindi assurdo, e ridicolo, fare ricadere le nostre legittime e libere opinioni su una trattativa cruciale per il futuro del Paese.

Troppo onore, caro ministro. Un politico che si atteggia a verginella è credibile e sincero quanto Tyson che dà lezioni di bon ton. Tra di voi - questa è la verità - ve ne dite e fate di tutti i colori e anche di più. Ma puntate il dito contro le parole degli altri e rivendicate il diritto all'oblio per le vostre. Insultare e denigrare? Vediamo un campionario di chicche targate Nuovo Centrodestra. Alfano: «Forza Italia è un partito di inutili idioti». Cicchitto su Toti: «Faccia parlare direttamente Dudù. Somiglia a un guidatore ubriaco, le sue sono braccia rubate all'agricoltura». Lorenzin sul gruppo dirigente di Forza Italia: «Non sono attrezzati culturalmente, quel partito è come Alba Dorata. Un partito finito, a prescindere». Formigoni su Brunetta: «Si augura che Ncd prenda il 3,9 per cento. Sarebbe comunque il triplo della sua altezza, ben al di là di quanto può vedere». Su Alberto Zangrillo, medico di Berlusconi: «Un servo». Sulla Santanchè: «Una pitonessa che striscia e si nutre di vermi. Tutti quelli che circondano Berlusconi sono animali che strisciano». Alfano su Dell'Utri: «Un povero disgraziato». Sull'ex partito: «Il voto a Forza Italia è inutile, sono estremisti». Cicchitto sull'incontro Berlusconi-Renzi: «Come quello organizzato tra Hitler e Stalin per la spartizione della Polonia». Su di me: «Stalinista, picchiatore, capo della macchina del fango».

Mi fermo, per questioni di spazio. Con gli insulti Ncd si potrebbe riempire un giornale. Eppure nessuno la mette giù dura. Anzi. Con pazienza c'è chi cerca di ricucire.

Se Berlusconi avesse trasformato casi personali in casi politici penso che molte carriere avrebbero avuto sbocchi ben diversi di quelli che abbiamo visto. Non so se sarebbe stato un bene o un male, ma certo lì sta la differenza.

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