Luigi Lobuono, candidato del centrodestra in Puglia, per molti la sua appare come una missione impossibile.
Perché ha deciso di impegnarsi in questa candidatura?
"Non è certamente una battaglia facile, ma come imprenditore quale io sono non mi sottraggo mai a sfide anche difficili come questa. Per me è un grande onore avere avuto questo incarico e anche una grande responsabilità nei confronti dei miei concittadini pugliesi. L'unico paletto che ho posto è quello di avere un centrodestra dopo tanti anni davvero compatto e unito, cosa che sto riscontrando ogni giorno sul territorio e della quale sono molto contento".
La Puglia ha un potenziale enorme nel settore turistico. Quali sono le sue priorità per rendere il territorio più attrattivo?
"Sul turismo qualcosa è stato fatto, abbiamo delle belle masserie e delle bellissime infrastrutture come hotel e stabilimenti balneari grazie all'intraprendenza dei nostri imprenditori. C'è una grande carenza però delle infrastrutture necessarie a dare continuità a una azione di sviluppo. Abbiamo 870 chilometri di coste e pochi porti turistici. Non abbiamo la possibilità di sviluppare un reale turismo nautico ed enogastronomico, a fronte di una gastronomia tra le più importanti in Italia. Va assolutamente rafforzato il supporto della Regione. Non è concepibile raggiungere Bari o Brindisi dal Nord Europa o dal Nord Italia in un paio d'ore, mentre ci vuole lo stesso tempo per raggiungere dentro la Puglia le destinazioni turistiche".
Decaro ed Emiliano lavorano insieme da 20 anni, sia pure con ruoli diversi. La vittoria di Decaro rappresenterebbe un punto di svolta o di continuità con il passato?
"Sono 20 anni che Decaro ed Emiliano lavorano in maniera organica e sinergica insieme. Tuttora Decaro ha consiglieri regionali e assessori che fanno riferimento alla sua persona e al suo gruppo. Votare Decaro significa votare la continuità di ciò che è stato fatto in Regione Puglia. Chi è contento dell'emergenza sanità, dell'emergenza rifiuti, della mancanza di abitazioni per i nostri giovani, della carenza di lavoro, dell'agricoltura abbandonata al suo destino oppure dell'emergenza idrica può votare tranquillamente per la sinistra. Se non lo è sarebbe opportuno cambiare".
Il Foglio ha scritto che lei ha "la testardaggine disciplinata" dei gesuiti da cui ha studiato da ragazzino. Si rivede in questo tratto caratteriale che la sta accompagnando in una sfida così difficile?
"Non
solo la testardaggine e la disciplina dei gesuiti, ma soprattutto la testardaggine e la caparbietà di chi come me è un Capricorno, nato lo stesso giorno in cui è nata Giorgia Meloni, per sua fortuna in un anno diverso dal mio".