Politica

"Chiamatemi così...". La Meloni spegne così le polemiche sul titolo

Dopo che, per l'ennesima volta, la sinistra si è scaldata sul titolo del premier, è stata lei in prima persona a mettere tutto a tacere: "Fate pure..."

"Chiamatemi così...". La Meloni spegne così le polemiche sul titolo

Mentre la sinistra smania e non si raccapezza del fatto che Giorgia Meloni preferisca essere chiama "il" presidente del Consiglio, lei dai social mette a tacere ogni polemica con un tweet che chiude definitivamente il mare di parole che è stato speso, e sprecato, negli. ultimi giorni. "Leggo che il principale tema di discussione di oggi sarebbe su circolari burocratiche interne, più o meno sbagliate, attorno al grande tema di come definire la prima donna Presidente del Consiglio. Fate pure. Io mi sto occupando di bollette, tasse, lavoro, certezza della pena, manovra di bilancio. Per come la vedo io, potete chiamarmi come credete, anche Giorgia", ha tagliato corto la Meloni.

Ennesima scudisciata a una sinistra incapace di fare vera opposizione, che si aggrappa ad argomenti futili e inutili perché incapace di guardare altrove. Oggi la sinistra ha trovato di che parlare davanti alla divulgazione di un documento interno in cui la presidenza del Consiglio dei ministri indicava, in ottica di uniformità della comunicazione, "che l'appellativo da utilizzare per il presidente del Consiglio dei ministri è: 'Il signor presidente del Consiglio dei ministri, on. Giorgia Meloni".

Dai social, giornalisti e pseudo tali, sostenitori e spalle di uno o dell'altro partito dell'opposizione, hanno cominciato a far rimbalzare il documento di profilo in profilo. L'accusa più frequente? Che il premier si sta occupando della forma e non della sostanza, ossia che sta sprecando tempo a dare indicazioni su quale sia il modo più giusto per rivolgersi a lei piuttosto che lavorare su temi seri. Accusa rispedita con eleganza al mittente da "Giorgia", dopo che anche due esponenti dell'opposizione sono caduti nella trappola di cedere alla polemica pretestuosa.

Uno di questi è Giuseppe Conte, che facendosi beffe di Giorgia Meloni, con un'ironia da asilo Mariuccia, ha commentato: "Sissignora! Gradiremmo sapere da palazzo Chigi anche come vuole sostenere famiglie e imprese sul caro bollette, visto che 'il' presidente del Consiglio nel suo discorso di fiducia non ci ha dato nemmeno un indizio...". Anche Nicola Fratoianni dimostra di non avere abbastanza frecce al suo arco per fare un'opposizione efficace, visto che si è lasciato trascinare nel vortice della polemica sterile: "E io che pensavo che la priorità di Palazzo Chigi fosse quella di dare una risposta all'emergenza caro bollette, al costo della vita con il boom inflazione, di dare un contributo alla pace in Europa… e invece era il signor Presidente...".

Ma, ancora una volta, game, set, match per Giorgia Meloni.

Commenti