Vaticano

La Chiesa delle correnti si ritrova in San Pietro. Per l'ultimo saluto presidenti, corone e una liturgia speciale

Tante sono le membra, ma uno solo è il corpo. Parafrasando questo passo della Bibbia, potremmo dire che ai solenni funerali del Papa emerito ci saranno tante anime, ma una sola chiesa

La Chiesa delle correnti si ritrova in San Pietro. Per l'ultimo saluto presidenti, corone e una liturgia speciale

Tante sono le membra, ma uno solo è il corpo. Parafrasando questo passo della Bibbia, potremmo dire che ai solenni funerali del Papa emerito ci saranno tante anime, ma una sola chiesa. Benedetto XVI unisce i differenti carismi e le diverse correnti in un momento universale che abbraccerà i tradizionalisti e i progressisti, i ratzingeriani e i bergogliani. Quasi come un Conclave.

Cardinali, vescovi, conferenze episcopali superano le diversità e si riuniscono in quello che passerà alla storia come il primo funerale di un Papa emerito, e il primo funerale presieduto da un Papa di un suo predecessore, dopo l'onda di 135mila fedeli accorsi in due giorni per l'ultimo saluto.

Si terranno domani, 5 gennaio, alle 9.30 le solenni esequie di Benedetto XVI. Non saranno funerali di stato, perché parliamo del Papa emerito, ma restano comunque solenni. «La liturgia sarà pressoché simile a quella per un sommo Pontefice ma rimodulata su una tipologia e una situazione diversa», ha precisato il direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni. Ci saranno - ha aggiunto - «alcuni elementi che danno al rito una sua originalità». Le principali modifiche riguardano le «suppliche finali» del rito, proprie del Papa regnate, cioè quelle della Diocesi di Roma e delle Chiese orientali, e le differenti letture nella celebrazione.

A presiedere la liturgia e a pronunciare l'omelia funebre sarà Papa Francesco mentre all'altare, come celebrante, sarà il decano del Collegio cardinalizio, Giovan Battista Re, visti i noti problemi di deambulazione di Papa Bergoglio. Un testo, quello del rito, che proprio per la sua totale originalità ha comportato un lavoro previo da parte di liturgisti e cerimonieri.

Due le delegazioni ufficiali, quella italiana guidata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella (con molta probabilità ci sarà anche la premier Giorgia Meloni, anche se l'ufficialità non c'è ancora) e quella tedesca, guidata dal presidente Frank-Walter Steinmeier, insieme al Cancelliere Olaf Scholz. Presente anche il governatore della Baviera Markus Soeder.

Ma tante, tantissime altre autorità - capi di stato e premier - arriveranno a «titolo personale», come ha precisato la sala stampa. L'elenco si aggiorna di ora in ora. Al momento sono confermati la Regina Sofia di Spagna e il Re Filippo, la Regina Mathilde del Belgio; i presidenti polacco Andrzej Duda, quello portoghese, Marcelo Nuno Duarte Rebelo de Sousa, quello ungherese, Katalin Novak, e quella slovena Natasa Pirc Musar. Basso profilo per la Francia, che invia il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin.

La Chiesa tutta sarà rappresentata, quella tedesca in primis, ma anche i vescovi asiatici, africani, europei e statunit (l'arcivescovo di New York ha concelebrato messa ieri mattina). La chiesa tedesca vive una fase dialettica in vista del sinodo voluto da Francesco per via delle molte voci aperturiste in materia di morale. Arriveranno il presidente della Conferenza episcopale tedesca, mons. Georg Batzing, i cardinali Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco-Frisinga e Rainer Maria Woelki, arcivescovo di Colonia, e i vescovi di Ratisbona a Passau.

Sul sagrato di piazza San Pietro, dove sono state posizionate sedie per 400 vescovi e 120 cardinali, ci saranno tutti i cardinali di Curia, e i vescovi del mondo. Numerosi anche i leader religiosi. Tra loro il Patriarca di Antiochia dei Siri, Ignazio Youssef III Younan, il metropolita della Chiesa russa Antonij di Volokolamsk (con la benedizione del Patriarca Kirill), una delegazione del Patriarcato ortodosso di Costantinopoli e una rappresentanza della Chiesa greco cattolica ucraina.

Al termine dei funerali, il Papa emerito sarà tumulato nelle Grotte Vaticane, nella nicchia che fu di Giovanni Paolo II. La bara che ospiterà le sue spoglie sarà triplice, con un primo rivestimento in cipresso, uno in zinco e l'ultimo in legno, probabilmente rovere.

Al suo interno ci saranno medaglie, monete coniate durante il Pontificato, i pallii (ovvero i paramenti liturgici) e il Rogito, un breve testo che descrive il Pontificato del Papa che sarà rinchiuso all'interno di un cilindro di metallo.

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