Guseppe MarinoA volersi concedere un po' di sano provincialismo italico, la vera notizia di ieri è che Donald Trump la pensa come Umberto Eco: internet non è la macchina perfetta che salverà il mondo e le sue libertà, non è un santuario intoccabile. Certo, Donald Trump è andato oltre e l'ha sparata grossa: «Stiamo perdendo un sacco di persone a causa di intenet, dobbiamo fare qualcosa ha detto in un comizio in South Carolina, parlando di estremismo e sicurezza . E magari in alcune zone bisogna chiudere internet in qualche modo».Un'iperbole in perfetto stile Trump, che pare fatta apposta per scandalizzare il perbenismo progressista, cosa poi puntualmente accaduta, anche se ben presto le reazioni si sono spostate sull'altra provocazione del miliardario candidato alle presidenziali americane, «vietare l'ingresso ai musulmani in America».Chi segue la campagna elettorale del re del mattone, del resto, sa bene Trump mira proprio ottenere reazioni di questo tipo e che il disgusto di un certo establishment che ha deluso l'America negli ultimi anni, è benzina per la sua popolarità.Di sicuro Washington non farà mai nulla per chiudere il rubinetto del web che è sì uno strumento utilizzato efficacemente dagli estremisti islamici, ma è anche il motore di una parte dell'economia mondiale, proprio di quella parte più saldamente in mano all'America. Internet è stato creato negli Stati Uniti e la «autorità di gestione» della Rete, l'Icann, è tuttora un ente sotto il controllo di Washington. Grazie a internet, giganti come Google, Amazon ed Apple hanno conquistato fette di mercati locali, dal commercio elettronico alla pubblicità, che prima del web sfuggivano all'economia americana. Nonostante questo, la cannonata verbale di Trump, che ha anche specificato di volerne «parlare con Bill Gates», è molto meno isolata e stralunata di quel che possa sembrare. Non c'è solo Umberto Eco a notare che «internet ha dato diritto di parola agli imbecilli, prima parlavano al bar e subito venivano messi a tacere». Gli allarmi per la capacità dell'Isis di usare il web come arma di persuasione, strumento di reclutamento e anche di organizzazione materiale degli attentati viene continuamente rilanciato in tutto il mondo. Le Monde ha svelato ieri un documento interno della polizia francese in cui si suggerisce al governo, e siamo nel Paese della Libertè, di bloccare l'uso degli accessi WiFi pubblici durante i periodi di emergenza, di obbligare i fornitori di servizi internet a girare alle autorità, dietro richiesta, i codici per decifrare strumenti di comunicazione come Whatsapp e vietare Tor, il software che permette di navigare nel «Dark web», un internet parallelo che viene usato per ogni genere di traffico illegale ma anche dagli attivisti per i diritti umani in paesi, come la Cina, dove la Rete viene sottoposta a una censura invasiva. Misure simili sono allo studio nel Regno Unito con una legge denominata «Investigatory powers bill».Com'è cambiato il vento da quando si santificavano Wikileaks e la talpa Snowden e si condannavano gli «spioni» del Datagate.
Nell'era del terrore accade l'inevitabile: bisogna sacrificare una parte della propria libertà per la sicurezza. Che questo sacrificio avvenga senza abusi e senza eccessi sarà il modo per evitare che vincano loro, i terroristi, i veri ladri di libertà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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