Chiusure domenicali, la proposta è tutta da riscrivere e Forza Italia attacca: "Un colpo per l'economia"

La proposta di legge che vorrebbe riscrivere la regolamentazione delle aperture domenicali è da riscrivere. Per il relatore leghista, Andrea Dara, il testo è troppo cambiato rispetto all'originale. E Forza Italia avverte: "Così si uccide l'economia"

Chiusure domenicali, la proposta è tutta da riscrivere e Forza Italia attacca: "Un colpo per l'economia"

Nessuna conclusione e un documento da riscrivere. Perché la proposta di legge con cui l'esecutivo giallo-verde intende cancellare la liberalizzazione, voluta da Mario Monti, e regolamentare le aperture domenicali di negozi e centri commerciali è da ridiscutere. Nessun accordo, audizioni da rifare e un testo, presentato dal relatore dellas Lega, Andrea Dara, troppo diverso da quello originale.

La volontà di regolamentare

Secondo quanto riportato da Repubblica, la conferma sarebbe arrivata da Barbara Santamartini, presidente della commissione autorità produttive della Camera, dove da tempo è conservata la proposta di legge che vorrebbe attenuare la liberalizzazione introdotta nel 2011, durante l'esecutivo guidato da Monti. L'idea di ridurre e regolamentare le aperture sarebbe stata la diretta conseguenza del diffondersi di grandi centri commercialie la chiusura di circa 100mila negozi di vicinato.

Visioni contrapposte

La proposta di riequilibrare le regole del commercio, condivisa da molte forze politiche, anche di diversa estrazione, si scontrerebbe, però, con molte realtà. A partire da quelle dei piccoli commercianti alle esigenze della grande distribuzione. "C'è un sidanco di una città di provincia che è stato costretto ad adibire un pulmino pubblico per portare gli anziani a fare la spesa in un centro commerciale", racconta Santamartini. E poi, ci sono i sindaci, come Beppe Sala, primo cittadino del capoluogo lombardo, la Geo e Confimprese che, al contrario temono di dover licenziare parte dei lavoratori, proprio a causa delle chiusure domenicali.

Le preoccupazioni di Forza Italia

"Gli effetti delle chiusure festive dei negozi saranno drammatici", commenta Annamaria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, "il quadro che emerge dai dati forniti dalle associazioni di categoria prefigura, infatti, un effetto domino disastroso sull'occupazione e sull'intero comparto del commercio: addio a 80mila posti di lavoro, caos nel settore della distribuzione, disuguglianze tra i diversi territori ed esercizi". E ha aggiunto: "Il fatturato complessivo dei giorni festivi rappresenta il 17% del totale per gli alimentari e il 22% per gli altri esercizi commerciali. Altro che migliorare la vita dei lavoratori, come dice Luigi Di Maio: già con il decreto dignità, manifesto ideologico della decrescita felice, ha causato danni irreparabili, di questo passo non si chiudono solo i negozi la domenica, si chiude l'Italia".

Gelmini: "Un'analisi costi-benefici smentirebbe il governo"

E sulla stessa linea, anche Mariastella Gelmini: "Minor fatturato per la grande e piccola distribuzione, nessun vantaggio per i negozi al dettaglio, minori introiti per i lavoratori, minore libertà per il consumatore. Se al governo venisse in mente di commissionare un'analisi costi-benefici sulle chisure domenicali, purché non taroccata come quella sul Tav, scoprirebbe che la strada che vuole seguire rischia di essere un colpo letale per la nostra economia". La presidente dei deputati di Fi avrebbe sottolineato anche come l'imposizione costituirebbe "una scelta liberticida, illiberale e dirigista, tanto più in una contingenza come quella attuale, con un prodotto interno lordo allo zero e la stagnazione dei consumi".

Per l'ex ministro dell'Istruzione, la scelta "porterebbe vantaggi solo al commercio online e provocherebbe la perdita di decini di migliaia di posti di lavoro. Imporre le chiusure di negozi e centri commerciali non è una scelta per le famiglie, è una violazione della loro libertà".

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