Quarantamila posti di lavoro in meno e il 18 per cento dell'intero fatturato dei centri commerciali perso: questo l'impatto delle chiusure domenicali per i grandi centri commerciali previsti dal disegno di legge di Maio. A parlare è Massimo Moretti, presidente del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali: «Siamo molto preoccupati perché le chiusure nei giorni festivi comporterebbero la perdita di oltre 40mila posti di lavoro su 500mila complessivi, oltre a un notevole impatto negativo sui consumi e l'incoraggiamento alle vendite on-line, che ovviamente portano meno occupazione. I consumi domenicali rappresentano il 18 per cento dell'intero fatturato per giunta in un momento di recessione del Paese.
Da tenere in considerazione, infatti, è il giro d'affari che ruota intorno allo shopping domenicale: dopo aver fatto acquisti, infatti, spesso le famiglie si fermano a mangiare qualcosa, per esempio. Da calcolare quindi non solo il mancato shopping, ma tutto l'indotto connesso, in un periodo di recessione come questo.
Secondo Claudio Albertini, ad di Igd Siiq, gruppo italiano attivo nel settore immobiliare retail e dei centri commerciali, quotato in borsa «non è che chi non si fermerà a mangiare la domenica dopo aver fatto la spesa tornerà il giorno dopo a mangiare doppio». La scelta di andare verso una chiusura domenicale «secondo noi cade in un momento sbagliato, con un contesto magro di consumi che invece andrebbero rilanciati». Anche l'impatto sull'occupazione, sottolinea Albertini, «sarebbe rilevante»: «la pagheranno prima e di più i lavoratori, specialmente quelli con contratti a tempo determinato. Non si capisce poi perchè chi lavora in un ristorante in un centro commerciale debba essere trattato diversamente da chi lavora in un ristorante fuori», conclude l'ad di Igd Siiq.
«Il 41 per cento dei negozi Conad - sottolinea l'ad Francesco Pugliese - è aperto la domenica e liberalizzare significa dare la libertà del servizio laddove serve. Le domeniche vengono pagate da Conad il 30 per cento in più ed è il secondo giorno della settimana per vendite, nonostante non tutti i negozi siano aperti. Si stima che siano da 30 a 60mila le persone nella Grande Distribuzione Organizzata impiegate in più proprio per la turnazione della domenica.
Non solo, spesso sono i giovani a lavorare la domenica per arrotondare, come un terzo de personale di Conad chiede di lavorare tutte le domeniche. Come riattiviamo il processo economico? Con il lavoro, che si costruisce solo con imprese e investimenti».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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