Ci mancava lo chef a insultare Matteo Un'estate di risse con vip e artisti

Il cuoco Rubio lo attacca e lui replica come sempre: «Bacioni...»

Ci mancava lo chef a insultare Matteo Un'estate di risse con vip e artisti

Compulsano furiosamente tweet e status, Salvini e il vip indignato. Ipnotizzati davanti allo schermo di un pc o di uno smartphone, in una battaglia ormai quotidiana. Lontana da palchi di concerti e set cinematografici, come dalle aule parlamentari e dalle austere stanze della politica istituzionale. Il populista ministro dell'Interno fa una cosa, il vip unico progressista reagisce in misura uguale e contraria. E viceversa. Lo scontro non fa quasi più notizia, se non per la ripetitività del copione. Come quello recitato da Chef Rubio, cuoco famoso per la sua passione per i piatti unti e bisunti e per l'avversione verso il leader della Lega. Riposti mestoli e padelle, Rubio ha difeso Laura Boldrini, presa di mira da Salvini dopo essere salita a bordo della nave Diciotti e aver manifestato disappunto perché i migranti «non hanno accettato il cibo». Ecco il commento dello chef, rivolto al capo del Carroccio: «Questa lo dici a tua madre e bada bene che non è per la Boldrini contro la quale puoi continuare ad aizzare il gregge di vili pecore che ti segue e che da te vuole essere portato al pascolo, ma perché è un termine dispregiativo sessista e machista. Vergogna!». Salvini domenica aveva scritto: «Questa vive su un altro pianeta». E ieri ha risposto a Chef Rubio: «Questo chef democratico offende da tempo me e milioni di italiani, che per lui sono pecore e razzisti... Al paladino dei clandestini (e della Boldrini) mando un bacione: mangia che ti passa». Nulla di nuovo, insomma. Accuse di «machismo» e «sessismo» da un lato, «bacioni» d'ordinanza dall'altro.

Sempre di ieri è il video del rapper afro - campano Lamin Ceesay. Si vede il cantante di colore su un pedalò in mezzo al mare. Ceesay scandisce: «Torniamo in Africa col pedalò, Salvini del c****, Fascisti di m****, vi sputo in faccia». Il leghista tace di fronte agli insulti, forse l'accusatore è troppo poco famoso. Più conosciuto è Frankie hi-nrg, protagonista di un altro recente duello rusticano con Salvini. L'artista attacca il ministro per il selfie ai funerali di Stato di Genova. Il «capitano» replica: «Rapper cretino». In questo cortocircuito tra politica e spettacolo non poteva mancare Asia Argento. La Argento, galvanizzata dai successi del fu #metoo, il 20 luglio scorso ha twittato esibendo l'hashtag #salvinim****. A cui è seguito l'invito ironico da parte di Salvini: «Dai Asia, secondo me non sei così cattiva, se ti va ti offro un caffè (meglio una camomilla). Dopo l'affaire Jimmy Bennett, il capo del Carroccio ha infierito: «Questa è la signora che mi insultava ogni due minuti, e mi ha dato del razzista e della m****? Mamma mia che tristezza».

La pazza estate social di Salvini, a fine luglio, è stata arricchita da un botta e risposta con la cantante Fiorella Mannoia, grillina di sinistra pentita. La miccia stavolta è l'aggressione all'atleta italiana di colore Daisy Osakue. Mannoia scrive su Twitter: «Ma che razza di gente siete? Il lavoro del ministro della paura sta dando i suoi frutti, ci si è messo d'impegno, giorno dopo giorno. Complimenti! Ora sarà soddisfatto». Il vicepremier non perde tempo: «Dai Fiorella, non esagerare - ribatte - pensa al cielo d'Irlanda e canta che ti passa».

Sotto l'ombrellone ha tenuto banco il «manifesto» flop

dei vip contro Salvini, pubblicato dalla rivista Rolling Stone. I soliti musicisti, scrittori, cantanti, attori bollati subito dal leghista come «multimilionari radical chic». Sempre sul pezzo, e incollato allo smartphone.

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