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"Ci sciogliamo come neve al sole": i due scenari in caso di crisi

L'aut-aut di Palazzo Chigi ai renziani potrebbe diventare un boomerang. All'orizzonte ci sono due ipotesi: o il voto oppure un governo di centrodestra

"Ci sciogliamo come neve al sole": i due scenari in caso di crisi

Nelle ore più calde della crisi di governo da Palazzo Chigi arriva una stoccata che, come ci riferisce un autorevole esponente del M5S, "potrebbe rivelarsi un boomerang".

A metà mattinata, l'aut-aut del premier mette in fibrillazione la maggioranza giallorossa."Se Renzi si sfila, per Conte impossibile nuovo esecutivo con Italia Viva", scrivono le agenzie. Stando a quanto riportato dall'Adnkronos, infatti, "se il leader di Iv Renzi si assumerà la responsabilità di una crisi di Governo in piena pandemia, per il presidente Conte sarà impossibile rifare un nuovo esecutivo con il sostegno di Italia Viva". A queste parole, che suonano come un'altra minaccia dopo quella della conta in Aula, fa eco Vito Crimi, il reggente del M5S, che spiega: "Se Renzi si rende colpevole del ritiro dei suoi ministri, con lui e Italia Viva non potrà esserci un altro governo. Esiste un limite a tutto. Se ora, nelle condizioni in cui siamo, qualcuno si chiama fuori e saluta la compagnia, per noi è fuori e resta fuori definitivamente", sottolinea in un colloquio con l'Ansa Crimi, che aggiunge: "Non si può abbattere la casa e poi fare un sorriso e dire che va tutto bene".

Parole pesanti che fanno partire il fuoco di fila dei grillini. L'asse tra Crimi e Conte appare saldo e pronto a tutto, ma l'effetto potrebbe essere il venir meno del collante con il resto della ciurma. "Un clamoroso boomerang - sostiene la nostra fonte - che si abbatterebbe come una scure sugli attuali equilibri. Se, infatti, a queste dichiarazioni seguissero i fatti, la situazione politica precipiterebbe verso due scenari fatali per gli equilibri giallorossi: voto anticipato o governo di centrodestra". Nel primo caso, verificandosi le condizioni paventate da Crimi e Chigi, "il Pd non accetterebbe mai di formare un governo con sedicenti responsabili pronti a tutto, quindi anche a tradire l'accordo un minuto dopo averlo raggiunto". Ed in effetti nemmeno il Colle, come risaputo, vedrebbe di buon occhio un equilibrio tanto precario in una fase così delicata per il Paese, tra il Recovery Plan alle battute decisive e la campagna di vaccinazione appena iniziata. "Il secondo scenario - prosegue l'esponente di peso della coalizione di governo - segnerebbe l'epilogo definitivo dell'esperienza giallorossa e aprirebbe la strada a un governo di centrodestra con al seguito i responsabili, tra i quali farebbe capolino anche Matteo Renzi". Di fatto l'ex premier, che nel 2016 aveva giurato di lasciare la politica, si troverebbe di nuovo dentro la stanza dei bottoni.

Per Conte, i dem e i pentastellati, ci sarebbe, dunque la beffa di non essere più in sella, visto e considerato che i responsabili annunciati da Clemente Mastella o non ci sono o sono insufficienti. "Se arrivano - ci spiegano - il Movimento si spacca perché l'ala di Di Battista 'quello' non lo regge. Sarebbe "una disfatta totale per la maggioranza, che si scioglierebbe come neve al sole", commenta un parlamentare dem di lungo corso parlando con un collega grillino. Ma anche dalle parti dei 5 stelle, nonostante le dichiarazioni in batteria dei governisti a supporto della tesi Crimi-Chigi, non si cela il disappunto. "Così si va a sbattere - esclama un esponente grillino di primo piano -, in un momento in cui si cerca la quadra non si può destabilizzare così il quadro". Ma tant'è. E mentre il carico di lavoro dei pontieri giallorossi improvvisamente raddoppia, trasformandoli in pompieri, nelle chat grilline e dem monta un'insofferenza che adesso è veramente difficile da arginare. All'orizzonte sembrerebbe esserci un Conte ter, ma la navigazione si fa sempre più tempestosa.

E la bussola sembra ormai perduta.

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