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Cig gratis se non si licenzia nessuno

Anche dopo il 30 giugno. Lo prevede il testo definitivo del Sostegni

Cig gratis se non si licenzia nessuno

Il divieto generalizzato dei licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo così come per i licenziamenti collettivi, causa emergenza Covid, resta fissato al 30 giugno prossimo: fino a quel giorno le aziende potranno usufruire della cassa integrazione gratuita purché appartengano al settore industriale ed edilizio. Indiscrezioni misurate, che arrivano da fonti di Palazzo Chigi, per spiegare che l'esecutivo prevede di garantire la Cig gratuita anche dopo l'1 luglio in cambio dell'impegno da parte dell'impresa a non licenziare nessun dipendente. Il dl Sostegni, firmato dal capo dello Stato, sarà presto in Gazzetta ufficiale. All'articolo 40 il testo definitivo recepisce la mediazione, che prevede che dal 1 luglio le imprese potranno accedere alla Cig senza pagare i contributi addizionali sino al 31 dicembre. Un intervento in linea con tutti gli altri paesi dell'Ue e che vincola l'azienda in questione a scegliere univocamente la cassa integrazione gratuita, senza l'onere di versare i contributi addizionali. La misura è un forte deterrente a licenziare dipendenti che prestano la propria attività nell'edilizia e nell'ambito industriale. Diversamente, per i settori dei servizi il divieto totale di licenziamento, sia per le società che usino la Cig sia che non la usino, rimarrà in vigore fino al 31 ottobre mentre, la cassa integrazione gratuita, sarà assicurata fino al 31 dicembre. In questo modo si dovrebbero consentire quei processi di riorganizzazione e riposizionamento essenziali per far tornare quelle stesse imprese a essere competitive sui mercati, senza troppe ripercussioni di cassa.

Al contempo però il governo sta mettendo mano anche al decreto legge sulle Semplificazioni dove si annunciano ritocchi proprio in merito alla controversa norma sugli appalti che negli ultimi giorni ha suscitato tensioni nella maggioranza scatenando una levata di scudi da parte di Confindustria. Secondo quanto fonti autorevoli raccontano potrebbe essere cancellata la liberalizzazione del subappalto, mantenendo invece la proroga della soglia al 40% fino al prossimo giugno. Inoltre sarebbe prevista l'immediata cancellazione al riferimento sul massimo ribasso che verrebbe sostituito con un termine già ampiamente utilizzato sulle offerte in gara. Ovvero da preferire quella «economicamente più vantaggiosa».

Sull'interezza del provvedimento dovrebbe tenersi entro giovedì un'apposita cabina di regia a Palazzo Chigi per decidere modifiche, tempistiche ed entrata in vigore.

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