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Cingolani: "Il prezzo del gas salirà ancora"

Il ministro: "Sarebbe opportuno utilizzare di più i nostri giacimenti"

Cingolani: "Il prezzo del gas salirà ancora"

«Ci aspettiamo ulteriori aumenti del gas, perché la curva non cala per il momento». È quanto ha riferito il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ieri in audizione alle commissioni Ambiente di Camera e Senato facendo presente che «se il gasdotto Nord Stream 2 entrerà in funzione», il prezzo «calerà a marzo». Si tratta di una «minaccia per le fasce vulnerabili della società, quelli che guadagnano 1.200 euro al mese e hanno la famiglia, i pensionati e per le pmi è una minaccia enorme e che rischia di vanificare tutti i vantaggi che noi ci aspettiamo dalla transizione ecologica». Il ministro ha poi sottolineato che «se noi potessimo avere una percentuale di gas italiano estratta da giacimenti che già ci sono, non nuovi, stabilizzeremmo il mercato e pagheremmo di meno».

Cingolani ha inoltre fatto presente che la rimozione dei sussidi ambientalmente dannosi (Sad) non è rinviabile perché imposta dalla strategia «Fit for 55» della Commissione Ue e il dibattito sulle misure da intraprendere si concluderà nel 2022, ma come alternativa «si possono ipotizzare sgravi fiscali per la categoria che ne viene impattata». Per esempio, ha aggiunto, «se riduciamo i Sad di supporto a certi carburanti fossili, questo potrebbe andare a essere compensato con uno sgravio fiscale per gli autotrasportatori».

Nota polemica anche sullo burocrazia che ferma gli impianti green. «Adesso pubblicheremo le aste dei prossimi 5 anni, per le energie rinnovabili, così tutti sapranno quando possono partecipare, e non avremo più alibi. Dopo, però, se il 95% delle proposte è fermato dalle soprintendenze è un problema, io su questo posso fare poco. Posso dire che in questo momento abbiamo 3 GigaWatt, 3 miliardi di Watt fermi, di impianti eolici e solari che sono bloccati dalle soprintendenze, sarebbe la metà di quello che dovremo fare nel primo anno di Pnrr», ha sottolineato chiamando in causa il ministero dei Beni culturali.

Ieri Cingolani è stato audito anche dal Copasir.

Il presidente Adolfo Urso ha sottolineato che «avvia i lavori dell'indagine conoscitiva sulla sicurezza energetica nell'attuale fase della transizione ecologica» ponendo l'accento sulla necessità di modificare le normative per «agevolare la capacità di realizzare in tempo utile i progetti del Pnrr».

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