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Cinque stelle spente Di Maio in Campania e un'ondata di peones

On line le liste plurinominali M5s. Paragone, De Falco e Lannutti (Adusbef) capilista in Senato

Cinque stelle spente Di Maio in Campania e un'ondata di peones

Il Movimento, alla fine, ha presentato le sue Cinque Stelle. Per il resto una marea di sconosciuti e tante riconferme. In una serata dominata da incertezza, attesa e isterismo sul Blog e nelle chat private, Luigi Di Maio, a Pescara durante l'evento al «Villaggio Rousseau», ha lanciato la corsa dei nuovi frontman del M5s. Nel capoluogo abruzzese non c'è stata nessuna presentazione sul palco dello «squadrone elettorale», come pure era filtrato nei giorni scorsi, ma solo i comizi delle «figurine», i portabandiera famosi per sedurre gli elettori. Altro che uno vale uno. Così Di Maio, in versione conduttore di una kermesse con molte sedie vuote, presenta le Cinque Stelle: il comandante Gregorio De Falco, Vincenzo Zoccano, presidente del Forum delle associazioni che si occupano di disabilità, il giornalista Emilio Carelli, Elio Lannutti dell'Adusbef e l'altro giornalista, Gianluigi Paragone, in collegamento. Soltanto loro vanno in scena a Pescara. Tra i «vip» saranno in lista col proporzionale soltanto in tre, quelli che avevano corso alle parlamentarie. Gianluigi Paragone correrà come capolista in Lombardia 3 al Senato. Il comandante De Falco guiderà la lista al Senato in Toscana 2 e Elio Lannutti sarà capolista, sempre al Senato, nel secondo collegio del Lazio.

Il candidato premier, non a sorpresa, invece correrà in Campania 1 come capolista alla Camera dei Deputati. Roberto Fico anche sarà capolista in Campania. Ed è un'infornata di riconferme, scorrendo la lista. Da Barbara Lezzi in Puglia al Senato, a Riccardo Fraccaro in Trentino e Carlo Sibilia nel collegio Campania 2. Danilo Toninelli, invece, fedelissimo di Di Maio per il quale si ventilava una riconferma alla Camera, sarà candidato capolista in Lombardia al Senato. Stessa posizione in Lombardia 2 per Vito Crimi. Per Palazzo Madama in Calabria invece ci sarà Nicola Morra, pure lui nella marea degli uscenti. Come Mario Giarrusso in Sicilia, Vito Petrocelli e Mirella Liuzzi in Basilicata, rispettivamente al Senato e alla Camera. E il luogotenente in Veneto Giovanni Endrizzi, capolista in Veneto. Carla Ruocco sarà capolista in Lazio alla Camera dei Deputati. Tra gli uomini fidati di Di Maio spicca il siciliano Alfonso Bonafede capolista alla Camera in Toscana, dove il Movimento ha più difficoltà rispetto all'Isola.

Le liste riempiono peones assolutamente sconosciuti e qualche portaborse. In Piemonte 2 la capolista alla Camera è Jessica Costanzo, assistente in consiglio regionale. E al secondo posto c'è Luca Carabetta, collaboratore del deputato Ivan Della Valle. Il risultato però rimane pieno di dubbi e avvolto dalle polemiche. Chi ha potuto leggere i messaggi riservati delle chat private su whatsapp e telegram parla di «isterismo» tra gli attivisti che si sono candidati. Ma anche tra i vari «portatori di clic». Così come gli iscritti che hanno solo espresso il loro voto hanno paura che la preferenza sia andata persa, perchè facendo refresh alla pagina il sistema indicava un voto alla persona sbagliata. Spiega un'attivista: «Io ho votato ma non mi è arrivata la mail di conferma da parte dello Staff».

Secondo i primi rumors la scure di Luigi Di Maio e Davide Casaleggio sarebbe stata molto pesante nei confronti di alcuni candidati giudicati «poco governativi». E, come anticipato anche dal Giornale, sarebbero stati fatti fuori con un tratto di penna, una serie di personaggi dal comportamento poco corretto sui social network. Falcidiati i candidati No-Vax, tema, quello dei vaccini, al centro della campagna elettorale. In questo modo è stato fatto posto per una serie di sconosciuti poco illustri. Come tal Luigi Maio, candidato alla Camera in Toscana.

Un Movimento ormai sempre più a immagine e somiglianza del nuovo capo politico che punta ad arrivare a Palazzo Chigi.

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