Coronavirus

Ciondolo anti Covid, bufera su Emiliano

L'uomo del governatore illustra un "purificatore" miracoloso. Ed è sdegno

Ciondolo anti Covid, bufera su Emiliano

C'è chi il virus lo combatte sul campo con fatica e dedizione e chi lo sbeffeggia. In questo periodo, di follie se ne vedono e sentono tante, ma vince il premio fanfaluca del mese il «ciondolo anti-Covid» di Giuseppe Tiani. Uno sconosciuto fino a venerdì, rimbalzato oggi su tutti gli organi di stampa per la sua uscita in collegamento con la commissione Affari costituzionali della Camera. Chiamato a dire la sua sulle modifiche ai decreti Sicurezza si è presentato con al collo uno strano affare. «Si tratta di un micropurificatore d'aria di tecnologia israeliana - dice sfilandoselo per farlo vedere - e copre un metro cubo intorno alla persona, generando dei cationi che inibiscono qualsiasi virus abbia segno positivo». Secondo Tiani questa sorta di amuleto «andrebbe distribuito alle forze di polizia e ai sanitari impegnati, ci darebbe una mano a combattere il virus». L'unico effetto che ha avuto, invece, è quello di provocare un forte mal di testa. Questo Tiani non solo è il segretario nazionale del sindacato di polizia Siap ma, dal novembre 2019, è anche il presidente di InnovaPuglia, che si occupa degli appalti della sanità regionale, qualcosa come un miliardo di euro all'anno di forniture. E a regalargli la poltrona da circa 120mila euro all'anno, è stato il governatore Michele Emiliano.

Il sottosegretario agli Affari Esteri Ivan Scalfarotto si rivolge proprio all'ex pm: «Lo cacci immediatamente e chieda scusa. Siamo oltre ogni decenza». L'Aduc (Associazione per i diritti dei consumatori), grida addirittura alla stregoneria. Roberto Burioni, virologo del San Raffaele di Milano, salta sulla sedia: «Pare che la pubblica amministrazione si impegni assiduamente ad individuare chi ha detto la cosa più irreale sul Covid-19 negli ultimi mesi per affidargli infine un importante incarico». Imbarazzo anche nel governo. «Chi ricopre una carica istituzionale o di rappresentanza dovrebbe essere più responsabile e attento ai messaggi che lancia», commenta la ministra alle Politiche agricole, Teresa Bellanova.

Ma Tiani tenta un'ultima arrampicata sugli specchi: «Non mi riferivo al coronavirus» ma a «batteri, polveri sottili e tutto ciò che contamina l'aria». Per l'ex questore si tratta di un «attacco strumentale» della politica e, comunque, «se mi dovesse essere chiesto dal presidente, sono pronto a mettere le mie dimissioni sul tavolo».

Insieme al ciondolo, si spera.

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