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Il circolo che chiede la libertà di insulto

Scende in campo la Nazionale degli anti Meloni. Tutti schierati con la benedizione del presidente dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo

Il circolo che chiede la libertà di insulto

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Scende in campo la Nazionale degli anti Meloni. Tutti schierati con la benedizione del presidente dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo. Sono quelli che prima insultano e poi, una volta querelati, piagnucolano invocando la libertà di espressione, addirittura la difesa dell'articolo 21 della Costituzione. Bomber veri, loro, riuniti per l'occasione nella sede della Fnsi a Roma. Tema della conferenza stampa: Tutti hanno (ancora?) il diritto di manifestare il proprio pensiero. La risposta, va da sé, è no. D'altra parte Roberto Saviano ha fatto scuola. L'anno scorso, dopo aver dato della bastarda! alla Meloni in diretta tv su RaiTre e per questo essere stato (giustamente) trascinato in tribunale, aveva montato una campagna mediatica senza senso che aveva mandato in visibilio i soliti circolini della sinistra radical chic. Ivi incluse, ovviamente, le redazioni degli Elkann e dei De Benedetti. Qualcuno, al tempo, aveva addirittura detto che quell'insulto bastarda, per l'appunto era un certomodo di fare cultura: «Questa destra, appena sente la parola cultura mette mano alla querela». E pensare che, quando l'uomo della strada sente la parola «bastardo!», anziché mettere mano alla querela, mette le mani addosso.

Ad ogni modo devono averlo preso in parola, Roberto Saviano, gli adepti dei circolini. E così nell'ultimo anno, da quando Meloni è diventata presidente del Consiglio, hanno aumentato il carico contro il governo. C'è il filologo Luciano Canfora che davanti a un liceo di Bari ha definito la premier «neonazista nell'anima». E poi ci sono la filosofa Donatella Dicesare e lo storico Tomaso Montanari che, invece, se la sono presa con Francesco Lollobrigida, definendolo «neo hitleriano» e «nazista». Ora che dovranno rispondere delle proprie parole davanti a un giudice urlano alla orbanizzazione dell'Italia. Un delirio. Ma chissà se, apostrofati (in linea teorica, per carità) con un rude bastardi! o con un qualsiasi altro epiteto diffamante, questi neo comunisti, questi stalinisti nell'animo, sarebbero tutti ben disposti ad inchinarsi a cotanta cultura.

O, più umanamente, metterebbero subito mano alla querela, come una Meloni o un Lollobrigida qualunque.

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