Cronache

L'allarme dei sindaci e degli albergatori: "Qui perdite gravi, servono 200 milioni"

Timori per la stagione: "L'estate ci penalizza, fatturati giù del 70%"

L'allarme dei sindaci e degli albergatori: "Qui perdite gravi, servono 200 milioni"

Il timore è che anche questa stagione vada in fumo. La voglia di mare degli italiani e l'estate alle porte fanno tremare le città d'arte e le prospettive di una ripresa del turismo ancora troppo incerte. L'allarme di Federalberghi è quotidiano: «Non è vero che il turismo di prossimità ha salvato la stagione dello scorso anno. Un italiano se deve andare in vacanza in estate non sceglie una città d'arte: sceglie il mare, la montagna, tutt'al più la campagna. Per le città la perdita di fatturato per le strutture alberghiere è stata del 70%». È preoccupato Andrea Romanelli, presidente di Federalberghi Pisa. «Al netto del lockdown, in città come Pisa, Siena, Firenze, solo per citare le realtà a me più vicine il crollo dei flussi turistici è stato drastico. E non vale solo per gli hotel. Per mesi a Pisa - prosegue Romanelli - gli hotel hanno ospitato solo chi si muoveva per motivi di lavoro o per visite mediche. Coi turisti veri abbiamo lavorato solo dal 7 al 21 agosto, basta. E solo con chi, non trovando posto sul litorale, ha prenotato all'ultimo momento in città per poi fare la spola col mare. Come si può pensare che un turista venga in vacanza facendosi la quarantena in albergo? La notizia dello sblocco di questo limite ci apre prospettive importanti».

Il sindaco di Firenze Dario Nardella chiede aiuto al governo con un fondo ad hoc dedicato alle città d'arte. Servirebbero 300 milioni di euro per garantire almeno 20 milioni alle capitali del turismo culturale: Firenze, Venezia, Roma, Napoli, Milano e Palermo. «Se veniamo lasciati soli affronteremo un'estate difficile», dice Nardella. Per questo, anche dopo averne parlato con il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, «abbiamo proposto ai ministri Franceschini e Garavaglia una norma, che speriamo possa essere inserita con un emendamento nella conversione del Dl Sostegni, oppure nel prossimo testo del Dl Sostegni bis, per un fondo specifico». L'obiettivo, spiega, è tamponare «il peggior danno economico del Paese.

Musei, teatri, trasporti, tutto quello che abbiamo e' anche al servizio dei turisti e, nel momento in cui sono venuti a mancare, abbiamo avuto dei danni giganteschi».

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