
La Lega lancia l'affondo contro lo ius scholae. Sui profili social del movimento viene pubblicato un video di Silvio Berlusconi che si dice contrario sia allo ius soli che allo ius scholae. Il tutto accompagnato da una frase: «Ascoltatele le parole - inequivocabili - del grande Silvio. Ius soli e Ius scholae? No grazie».
La scintilla è accesa. E dal Meeting di Rimini Antonio Tajani, sollecitato dai cronisti, non si tira indietro e replica alla sortita del Carroccio. «Io conosco il pensiero di Berlusconi e non credo che Berlusconi debba essere utilizzato per fare polemiche politiche» dice il segretario di Forza Italia. «Berlusconi si riferiva a un corso di studio di cinque anni. Per noi non basta avere avuto l'iscrizione per cinque anni, noi diciamo che serve un corso di studio completo, cioè frequentare la scuola dell'obbligo fino a 16 anni, con il raggiungimento del titolo che dimostri di fatto la conoscenza e lo studio della cultura italiana. Questa linea garantisce molta più integrazione di quella prevista dalla legge attuale. Non voglio aprire le frontiere a tutti ma il mondo è cambiato. E comunque, come dico sempre, preferisco uno che non ha il cognome italiano e ha i genitori non nati in Italia che canta l'inno di Mameli a uno che è nato in Italia, ha i genitori italiani, ma si rifiuta di cantare l'inno. Non è questione di pelle bianca, gialla, rossa o verde, ma perché dentro di te hai quelle convinzioni, perché vivi quei valori».
Tajani esclude che queste tensioni possano avere conseguenze per la coalizione. «Io ho tanti difetti, ma certamente la lealtà è uno dei pochissimi pregi che ho. Sono sempre stato leale al centrodestra dal 1994 ad oggi, quindi da questo punto di vista il governo può dormire sonni tranquilli per quanto riguarda Forza Italia» puntualizza. «Lo Ius scholae, non è parte del programma di governo, ne parleremo anche con i nostri alleati. Però non è che, perché un tema non è nel programma di governo, non se ne può parlare. Io non impongo niente a nessuno, ma non voglio neanche che nessuno imponga qualche cosa a me, quindi sono libero di parlare». C'è anche una prospettiva politica che Tajani indica nel suo intervento. «Siamo parte integrante del centrodestra, noi vogliamo però allargare i confini del centrodestra per far avere più voti al centrodestra. Il nostro compito è quello di prendere i voti al centro, cioè quelli che stanno tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Non andiamo a cercare voti nell'elettorato della Lega o di Fratelli d'Italia, li andiamo a cercare dove si possono allargare i confini. È quello che stiamo facendo. È un percorso che ci porterà a crescere come forza politica e anche come coalizione di centrodestra». Ma il capogruppo leghista al Senato, Massimiliano Romeo, alza i toni: «L'insistenza di Tajani offre una sponda alle opposizioni e rischia di minare seriamente la stabilità di governo».
Il confronto sullo ius scholae da Rimini rimbalza nei palazzi romani. Il capogruppo di Forza Italia Paolo Barelli ad Affaritaliani.it dopo il video della Lega, ricorda che «Berlusconi era aperto sul tema, quindi non si strumentalizzino le dichiarazioni di Berlusconi fatte in un diverso contesto». Maria Elena Boschi, invece, invita Forza Italia ad «andare fino in fondo» e ricorda che «c'è un testo che è già stato votato alla Camera, bloccato al Senato nel 2017, votato anche da attuali componenti del centrodestra. Ho depositato il testo esattamente com'era. Se Forza Italia fa sul serio perché non lo vota?». Sul tema prende posizione anche il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti che esprime «il fondato dubbio che questo sia un argomento speculare dell'opposizione per creare confusione nella maggioranza». «Sullo ius soli è bene ricordare come lo stesso Riccardi, allora ministro del governo Monti ha svelato come tale argomento sia stato accuratamente evitato dalla sinistra al governo perché secondo alcuni esponenti del Pd avrebbe fatto perdere voti» spiega ad Agorà.
Inoltre «nelle due legislature precedenti lo ius culturae venne approvato alla Camera nel 2015 e poi nel 2017 venne affossato in Senato. Nella passata legislatura, invece, iniziò la discussione sullo ius scholae alla Camera che si arenò con la rottura frontale della maggioranza che sosteneva il governo Draghi.
In teoria. I suoi soldi però sono già stati spesi.
Il problema principale è che ora stanno andando in pensione gli italiani del boom demografico, mentre gli impieghi (e sottolineo posti di lavoro totali, non aspiranti lavoratori) necessari sono molti meno (meccanizzazione di molti lavori manuali, sostituzione con computer di lavoratori "di concetto" e così via).
Gli islamici si faranno un loro partito.
Oggi sono i figli degli immigrati nato in Italia,ok sono daccordo,pero domani saranno i figli di tutti i clandestini che vengono oggi in Italia irregolari.
Esatto ...
Si segue il programma di chi ha vinto le elezioni, già è complicato portare avanti quello.
Diritti ne hanno già anche sin troppi, lo ius scholae non serve.
Bisogna spingere i "giovani Italiani" a "mettere su famiglia" .
Mia Figlia ha 26anni e convive con il Compagno che ha 34anni : non hanno , purtroppo , nessuna intenzione di "mettere su famiglia" !!!
Entrambi lavorano ma guadagnano in totale solo 2.100€/mese al netto dell'affitto dell'appartamento dove risiedono : con tale reddito è praticamente impossibile avere un figlio e condurre una vita agevole !!!
Servirebbero incentivi economici come in Francia : l'ASILO NIDO GRATUITO per 36mesi potrebbe essere una soluzione .
L a legge sulla cittadinanza gia' c'e' e noi in Italia siamo i primi rispetto all'Europa ad averla concessa, quindi non vedo il motivo di rafforzarla.
Le aspettative degli elettori sono ben altre e la principale e' sicuramente il contrasto all'immigrazione irregolare fonte sopra tutto di aumento di insicurezza nelle strade dove aggressioni furti spaccio e stupri sono sempre piu' frequenti.
Meglio ricordare i fatti e stare attenti alle fake news.
"No grazie". Fa attenzione, se deragli ti lascio!
ma no, non neghiamogli la possibilità di ravvedersi.
Certo, ma serve anche le le leggi che funzionino e che non creino illegalità oggettiva. Sa bene che è praticamente impossibile entrare in Italia legalmente. Le famose "quote" (circa 500-600 mila persone ogni anno) che permettono l'ottenimento di un permesso per lavorare in Italia, riguardano, nella quasi totalità dei casi, lavoratori illegali già presenti in Italia che ma fingono di essere ancora all'estero. D'altra parte quale imprenditore assumerebbe un lavoratore che non ha mai visto prima?
In ogni caso i figli non hanno alcuna colpa ed hanno diritto di poter vivere e sperare nel futuro con le stesse opportunità dei loro coetanei.
Parla come se il mondo fosse regolato, o potesse essere regolato, in modo perfetto e non esistesse la realtà che travalica le nostre certezze: "basta rispettare le leggi". Magari. Non è così: le migrazioni riguardano il mondo intero, le persone che arrivano in Europa sono una piccola percentuale dei 300 milioni di migranti mondiali. Un mare che non puoi arginare con uno scoglio, puoi solo cercare di governarlo, cercando di cogliere le opportunità e senza dimenticarci che parliamo di persone. Che volenti o nolenti vivranno con noi per tutta la vita..
Non c'è mai stata la maggioranza per approvarla. Ma se anche la destra comincia a ragionarci....
Certo che citare ad esempio l'Arabia Saudita come paese serio sul tema della cittadinanza e dei diritti è uno scivolone grande per chi poi parla di orgoglio nazionale. Sta a vedere che la pensate come gli islamici radicali, in fondo in fondo.
Disse Conte 2 " la proposta del PD non ha i numeri".
Mi sorge un malo pensiero : e se fosse un invito a trasmigrare in FI di renziani e calendiani in fuga o in procinto di fuga? forse si e' un po'montato con l'arrivo di taluni personaggi e con l'esito delle europee.(personalmente non reputo replicabile)
Avranno amare sorprese se insistono.
meglio, nel classico processo alle intenzioni, buttarsi ad indovinare sul perché, percome, cui prodest, cosa succederebbe se..ecc. Non mi scandalizzano le diverse posizioni che affiorano in una coalizione, perché sono il sale della democrazia, indigesto ai totalitarismi e ai dogmatismi. Solo che pretendo che il Governo non le usi come alibi per bloccare il percorso delle riforme.