Emergenza banlieue: ecco le città italiane a rischio conflitti sociali

Allarme criminalità nelle periferie delle nostre metropoli: "Bologna peggio di Reggio Calabria"

Emergenza banlieue: ecco le città italiane a rischio conflitti sociali

"Bologna peggio di Reggio Calabria". È la conclusione a cui è arrivata la fondazione Leone Moressa, il cui obiettivo è quello di "colmare i pregiudizi sulla popolazione immigrata attinenti alla sfera economica e finanziaria, in modo tale da contrastare la diffusione di determinati stereotipi e gli atteggiamenti discriminatori che ne derivano", che ha recentemente stilato l'elenco delle città più pericolose d'Italia.

La classifica è stata realizzata tenendo conto di tre fattori: "La marginalità socio-economica degli stranieri", "i livelli di criminalità e la spesa pubblica per l'integrazione". Bologna, secondo i dati derivati da questi tre parametri, risulta esser così la città più pericolosa d'Italia: "Forte la differenza di reddito tra italiani e stranieri (oltre 11mila euro nel 2013). Abbastanza alti il tasso di delittuosità (66 arrestati ogni mille immigrati residenti) e la percentuale di detenuti stranieri sul totale (51,5%)".

Il secondo posto è occupato da Milano, in cui "il tasso di detenuti stranieri è molto alto (61,3%)" e la differenza di reddito tra italiani e stranieri è stata calcolata a 11300 euro. In terza posizione c'è Genova, dove la differenza di reddito si aggira intorno ai 10mila euro e la percentuale di immigrati arrestati oltrepassa il 10%: "Ogni mille immigrati ne vengono arrestati 102". Al quarto posto si trova infine Roma, "sia per le alte diseguaglianze di reddito, che per i reati degli stranieri".

Lo studio conclude che "laddove si riscontra una forte concentrazione in periferia, forti differenze di reddito

rispetto agli italiani, alti tassi di disoccupazione, alti tassi di criminalità e scarsi investimenti pubblici a favore dell'integrazione, si crea inevitabilmente terreno fertile per situazioni di disagio e conflitto".

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