Un clown prestato alla politica oppure un politico anti-noia? Un bugiardo di professione o un leader autentico, perfetto ai tempi di un populismo senza filtri? Un futuro premier capace di chiudere l'incubo della Brexit? Oppure l'ennesimo capo di governo che, come David Cameron e Theresa May, si brucerà nello scontro con la Ue e spaccherà ancora di più il Paese e il partito invece che unirlo?
Manca un mese alla proclamazione del prossimo leader del Partito Conservatore, futuro premier del Regno Unito, e la corsa di Boris Johnson contro il ministro degli Esteri Jeremy Hunt, ultimo contendente rimasto in sfida, comincia a farsi decisamente più in salita. «Codardo», lo etichetta il rivale, dopo che «Sky» è stata costretta a cancellare il confronto tv di stasera a causa del No di Boris all'invito. «Che mancanza di rispetto per i membri del partito che dovranno decidere», attacca Hunt. Quando Johnson andrà in tv il 9 luglio, prossimo appuntamento su Itv, molti avranno già votato via posta. Invece - ecco l'accusa - Boris si è chiuso nel suo bunker, evita le interviste più rischiose e sta centellinando le uscite su giornali e tv. Sui tabloid, però, compaiono le foto con la compagna ed ex direttrice della comunicazione dei Tory, Carrie Symonds, affiatati nel Sussex, mano nella mano, dopo il clamore di un venerdì burrascoso per cui la coppia è finita su tutti giornali a causa della lite in casa e le urla denunciate dai vicini, che hanno costretto la polizia a intervenire («Sparisci» ed «Esci dal mio appartamento», gridava lei). «Sono pronti a sposarsi al momento giusto dopo il divorzio di lui da Marina», raccontano in queste ore alcuni amici. Ma il sospetto è che la regista del restyling, di questo quadretto familiare perfetto, sia proprio la nuova fiamma Carrie, esperta di spin. «Si stavano già lasciando a inizio mese riferisce qualcun altro Lui vuole tornare dalla moglie».
Di fatto, c'è che lo scandalo del weekend ha fatto perdere terreno a BoJo anche fra gli elettori. Due sondaggi del «Mail on Sunday» a confronto hanno rilevato quanto la fiducia per il favorito alla successione di Theresa May sia crollata dopo i problemi privati con la compagna, passando dal 36% pre-litigio al 29% post-litigio fra tutti gli elettori. Numeri che hanno garantito a Hunt il sorpasso, dal 28% precedente allo scandalo al 32%. Tra i Tory, tuttavia, Boris rimane il preferito futuro ministro, con il 45% contro il 34% di Hunt, ma ha perso 11 punti percentuali in pochi giorni.
Nonostante Johnson neghi, il problema privato sta diventando una questione pubblica sul carattere di Boris, la sua affidabilità e anche le reali possibilità che possa farcela sulla Brexit. Non solo le accuse del rivale Hunt, convinto che la sua fuga dai confronti tv sia la prova che Johnson fa fatica «a reggere l'intensa pressione che l'incarico più difficile del Paese comporta». Per il sottosegretario alla Difesa, Tobias Ellwood, «almeno 12 deputati conservatori sono già pronti a votare contro un suo eventuale governo se spingerà per una Brexit senza accordo». Ed è questa la vera questione politica. Ce la farà uno come lui? Le sue dichiarazioni sono attendibili? Almeno tre, cruciali, non lo sarebbero. Le ha messe insieme il «Financial Times», che ha fatto le pulci al favorito. Uno: Boris dice che raggiungere una revisione dell'accordo con la Ue entro il 31 ottobre sia «estremamente facile». Ma è impossibile, anche per una mera questione di tempi tecnici, che qualcosa di sostanziale possa essere modificato per quella data, a parte la Dichiarazione politica. Secondo: Johnson continua a dire che tratterà un accordo di libero scambio con la Ue nel periodo di transizione. Ma il vicepremier David Lidington è stato costretto a ricordargli che se si esce senza accordo - No Deal - il periodo di transizione non esisterà. Terzo: Johnson è convinto che l'uscita senza intesa si potrà realizzare con la garanzia reciproca che Regno Unito e Ue non alzeranno le rispettive tariffe (uso unilaterale dell'articolo 24 del Gatt, l'accordo su Tariffe e commercio).
Ipotesi smentita dal governatore della Banca d'Inghilterra Mark Carney, dal ministro del Commercio internazionale Liam Fox e dal capo dell'Avvocatura generale dello Stato Geoffrey Cox. Niente gossip, ma politica ed economia. Su cui Boris rischia scivolare.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.