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Il disegno di legge Cnel: dare più poteri al Cnel

L'organismo presenta un disegno di legge per rendere più efficace il suo ruolo consultivo e chiede di pesare di più anche nelle politiche europee

Il disegno di legge Cnel: dare più poteri al Cnel

Il Cnel chiede più poteri. Recentemente il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro ha presentato un disegno di legge "in materia di potenziamento della funzione consultiva". Nella relazione introduttiva si legge che "l'articolo 10 della legge 30 dicembre 1986, n. 936, rubricato 'Attribuzioni', individua tre categorie di funzioni proprie" dell'organismo. In un primo gruppo sono previste le va­lutazioni che il Cnel può elaborare a ri­chiesta del governo e delle Camere: nello specifico si tratta delle valutazioni che l'organismo "può for­mulare sui più importanti documenti e atti concernenti la programmazione economica e sociale anche con riferimento alle politiche comunitarie".

In un secondo gruppo invece sono comprese quelle attribuzioni "la cui iniziativa è rimessa allo stesso Cnel, anche al di fuori di una specifica richiesta degli organi costituzionali": è questo il caso di osservazioni e proposte su materie economiche e sociali, anche ricorrendo a iniziative legislative. Infine un terzo gruppo è relativo alle previsioni che possono essere qualificate come "obbligatorie": "Il Cnel esa­mina, in apposite sessioni, il Documento di economia e finanza (DEF) e la Nota di ag­giornamento del Documento di economia e finanza (NADEF), che il Governo presenta le Camere".

Rilevanza in politiche europee

Il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro redige poi una relazione annuale al Parlamento e al governo sui livelli e la qualità dei servizi delle pubbliche amministrazioni e poi provvede a organizzare una conferenza annuale "sull’attività compiuta dalle amministrazioni pubbliche, con la partecipazione di rappre­sentanti delle categorie economiche e so­ciali, delle associazioni dei consumatori e degli utenti, di studiosi qualificati e di or­gani di informazione, per la discussione e il confronto sull’andamento dei servizi delle pubbliche amministrazioni e sui problemi emergenti".

Considerata la rilevanza che l'Ue ha voluto assegnare al monitoraggio e alla valutazione dei documenti, il Cnel infine ha proposto di "completare il processo di attuazione delle in­dicazioni formalmente espresse dalla norma­tiva europea e recepite dalla normativa na­zionale nella direzione della maggiore effet­tività del ruolo consultivo del Cnel".

Il contributo che l'organismo potrebbe apportare al complessivo processo di formazione del qua­dro programmatico di riferimento in cui si cala la gestione del bilancio "è qualificato dalla sua composizione tripartita e dalla con­notazione di sede di rappresentanza degli or­ganismi intermedi che rendono, per questo, logicamente indefettibile il contributo stesso".

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