RomaEppure qualcosa si muove. Se il centrodestra a livello nazionale continua a mostrarsi prigioniero delle proprie divisioni e delle proprie rendite di posizione, a livello regionale la tela dei contatti e delle alleanze inizia faticosamente a prendere forma. La scommessa è quella di riuscire a non presentarsi in ordine sparso alle prossime amministrative, ripetendo l'errore commesso in Piemonte pochi mesi fa. E magari usare il voto come laboratorio per ricostruire il centrodestra.
Il tempo scorre veloce e all'orizzonte ci sono nove test su cui misurare la volontà e la capacità di lottare uniti, mettere in campo offerte politiche credibili e scegliere candidati tali da non trasformare le Regioni italiane in un monocolore renziano, creando la più grande concentrazione di potere della storia della Repubblica. Il primo appuntamento sarà in autunno quando si voterà in Calabria e in Emilia Romagna. In primavera, invece, le urne si apriranno in Campania, Puglia, Marche, Toscana, Umbria, Liguria e Veneto (così come bisognerà monitorare l'evoluzione della nuova questione firme in Piemonte). Sarà su questi tavoli che si misurerà la volontà di Forza Italia, Ncd, Fratelli d'Italia, Udc e Lega di ritrovarsi sotto la stessa bandiera. L'indicazione di Silvio Berlusconi è chiara: dove non abbiamo candidati uscenti - quindi solo in Campania e Veneto - procediamo alla scelta del candidato governatore attraverso le primarie.
I primi banchi di prova dovrebbero, dunque, essere quelli calabresi ed emiliani. In Calabria, dove Ncd-Udc alle scorse Europee mise a segno percentuali di tutto rispetto, bisogna fare i conti con le divisioni interne alla formazione alfaniana. Il dialogo tra le varie forze è, comunque avviato. E Ncd - Giuseppe Scopelliti in testa - sembra comunque propendere per il ritorno allo schema classico di una coalizione di centrodestra. In Campania i vari partiti appaiono determinati a puntare con decisione sul buon governo di Stefano Caldoro (anche alla luce dell'esperimento perdente di Ncd insieme al Pd a Torre del Greco). E spiragli di luce si aprono anche in Puglia dove inizialmente tra gli alfaniani si era fatta strada la tentazione di allearsi con Michele Emiliano, magari in una lista civica. Qualche giorno fa si sono riuniti i coordinatori regionali di Forza Italia, Fratelli d'Italia, La Puglia prima di tutto, Nuovo Psi, Movimento politico Schittulli e Ncd. Hanno deciso per l'individuazione del candidato attraverso primarie, previa costituzione di un tavolo tecnico per le regole. Il prossimo 28 luglio si terrà una conferenza stampa in cui verrà decisa la data. In Emilia-Romagna se Giuliano Cazzola di Ncd propone una alleanza con il centrosinistra, il coordinatore di Forza Italia Massimo Palmizio spinge per le primarie.
In Veneto, invece, bisognerà verificare il sostegno di Ncd-Udc al governatore uscente e sicuro ricandidato Luca Zaia. Insomma i nodi da sciogliere non mancano e al mosaico mancano ancora diverse tessere. Ma qualche spiraglio di luce (e di realismo) inizia a comparire all'orizzonte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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