Cogne, mille turisti evacuati. "Ora salviamo la stagione"

Strada inagibile e paese isolato. Gli albergatori: "Dramma economico". Negozi allagati a Cervinia

Cogne, mille turisti evacuati. "Ora salviamo la stagione"
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Quando capitano eventi straordinari e devastanti come quello che ha colpito buona parte del Nord Italia, in particolare Piemonte e Val D'Aosta, superata la fase critica in cui la priorità è mettere al sicuro le persone, il problema vero è legato al presente e al futuro: la conta dei danni e come ripartire. E la situazione resta difficilissima e nell'immediato potrebbe anche peggiorare su quasi tutta Italia.

I paesi più colpiti sono Cervinia e Cogne, in Val D'Aosta. A Cogne, dove la strada principale è franata nella piena del torrente Grand Eyvia isolando completamente la zona, soccorritori, protezione civile, vigili del fuoco e volontari, stanno lavorando senza sosta per evacuare gli oltre mille turisti che erano lì, soprattutto grazie all'elisoccorso, con le operazione che si concluderanno soltanto oggi. Linee telefoniche ed energia elettrica funzionano regolarmente e il sindaco Franco Allera spiega «l'emergenza è rientrata, i torrenti stanno rientrando negli argini» ma ammette che «i danni al territorio certamente saranno molto importanti, soprattutto alle infrastrutture». «Abbiamo bisogno di una accessibilità almeno provvisoria per permettere ai mezzi d'opera di iniziare gli interventi. Al più presto occorrerà ragionare su come salvare la stagione turistica». Se a Cogne il problema è la viabilità ma i danni sono stati relativamente gestibili, differente la situazione a Cervinia che resta perfettamente accessibile ma che ha subito enormi disagi. «Tutti i negozi hanno i magazzini che sono sotto il livello della strada sono stati allagati, il torrente Marmore straripando ha riempito garage, box, e anche diversi locali», spiegano gli amministratori locali. La prima conta dei danni è di diversi milioni di euro ma ovviamente è ancora in corso. In Piemonte 20 persone ieri erano ancora isolate a Chialamberto, nel Torinese.

La cosa bella in una situazione drammatica, è vedere, come già in passato, quanto lo spirito di iniziativa porti a pensare subito al futuro. E così tra gli albergatori valdostani è subito partito un tam tam sul Web per invitare, non appena le condizioni lo permetteranno, quante più persone possibili a trascorrere le vacanze nelle zone colpite dall'alluvione, con Confindustria Valle d'Aosta che promette aiuti da subito e il governo che garantisce vicinanza concreta e una linea diretta attiva per rassicurare quanti hanno già prenotato le loro vacanze. Situazione complessa anche in Piemonte con il governatore Alberto Cirio che ha firmato la richiesta dello stato di emergenza. Bomba d'acqua, vento forte e alberi caduti a Torino, in due giorni la Regione ha contato ben 374 interventi da parte dei vigili del fuoco con allagamenti ed edifici allagati un po' ovunque. Solo in Alta Valsesia si registrano danni per oltre 3 milioni di euro.

Se Val D'Aosta e Piemonte guardano già avanti, l'emergenza si è spostata nel Nord-Est. Ieri la situazione più complessa ha riguardato il Friuli Venezia Giulia dove le forti piogge e raffiche di vento fino a 100 km all'ora hanno causato allagamenti e alberi caduti un po' su tutto il territorio, con vigili del fuoco chiamati al super lavoro nei comuni di Sacile e Polcenigo ma anche a Varmo, Morsano al Tagliamento, Rivignano-Teor, Ronchis, Caneva. A Ronchis in particolare 5 abitazioni sono state scoperchiate con le previsioni che indicano le zone del Carso e di Trieste sorvegliate speciali per le prossime ore.

Allerta gialla per criticità dichiarata anche in Veneto a causa di una nuova perturbazione dall'Europa centrale che già da questa mattina porterà a un peggioramento delle condizioni meteorologiche che si estenderà anche alle aree interne e adriatiche del Centro-Sud, con raffiche di vento forti in Sardegna e Sicilia e contestuale calo delle temperature. Ancora occhi al cielo e fiato sospeso quindi, in attesa che questa pazza estate inizi per davvero.

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